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Val Cannuta, tre incendi di sterpaglie: evacuate case e uffici

I roghi scoppiati in distinte aree verdi. Spunta la pista dolosa

Massimiliano Gobbi 
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Inferno di fuoco a Roma Ovest per una serie di roghi scoppiati a ridosso dell’Università Telematica San Raffaele, evacuata in via precauzionale. Tre punti di fuoco distanti poche decine di metri l’uno dall’altro che hanno fatto alzare nel cielo di Val Cannuta una colonna di fumo e reso l’aria irrespirabile. Il vento ha poi fatto il resto, trasportando odore acre e cenere fino in centro storico. Il rogo, scoppiato alle 15,30 circa, ha tenuto in scacco l’intero quartiere Aurelio. A lanciare l’allarme sono stati abitanti e persone che lavorano nel quartiere, spaventati dalla colonna di fumo. Il numero per le emergenze è stato subissato di chiamate. A bruciare sono state sterpaglie e vegetazione in tre distinte aree verdi della zona, a ridosso della riserva naturale della Tenuta dell’Acquafredda, il che ha fatto subito sospettare i vigili del fuoco che si fosse trattato di un’azione dolosa. L’ipotesi sarà vagliata dalla magistratura.

Il primo rogo è scoppiato al civico 66 di via Raffaele Conforti, a ridosso del complesso residenziale "Le Colonne", dove le forze dell’ordine hanno fatto evacuare alcune villette e abitazioni lambite dalle fiamme. Gli altri due, invece, in via di Val Cannuta e via Gregorio XI, a pochi metri di distanza dall’asilo "Valcannuta M2" e dall’Università telematica San Raffaele, anche questa evacuata a causa del fumo che ha circondato l’edificio. Le operazioni si sono svolte nella massima sicurezza e senza momenti di tensione, nonostante le fiamme si fossero avvicinate pericolosamente alle siepi perimetrali della struttura. Sul posto è intervenuta una task force di cinque squadre dei vigili del fuoco, mentre i volontari della protezione civile sono stati coadiuvati da ben 15 squadre.

«Le operazioni di spegnimento sono durate oltre tre ore e sono state complicate dal forte vento», hanno spiegato i volontari della Protezione civile. Presenti anche agenti della polizia di Stato, i carabinieri Forestali e agenti del I Gruppo Prati e del XIII Gruppo Aurelio della polizia locale di Roma Capitale. I vigili urbani sono stati costretti a chiudere alcune strade, con inevitabili disagi alla circolazione. Tra le chiusure più importanti quella di via Gregorio XI - dal civico 301 fino allo sbocco sull’Aurelia, in direzione del Grande Raccordo Anulare - e via Pironti.

Ma ad alimentare le fiamme, a prescindere dall’ipotesi dolosa, è stata l’incuria e l’abbandono delle aree verdi. La mancata manutenzione e l’erba alta hanno gettato, è proprio il caso di dirlo, benzina sul fuoco. «Il XIII Municipio ha la responsabilità di queste aree mai bonificate - tuona Daniele Giannini, dirigente regionale della Lega - troppo spesso nella zona nascono incendi che arrivano poi a lambire i confini delle abitazioni e degli uffici. Il quadrante Aurelio-Boccea è dimenticato dalle istituzioni locali. Gli incendi e l’erba alta sono solo l’ennesima conferma che il territorio è allo sbando».
 

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