Roma, taxi fantasma e attese fino a un'ora. Scoppia la polemica
Quasi un’ora di attesa per poi alzare bandiera bianca, quella dello stesso colore del taxi che avrebbe voluto prendere. La denuncia sui social del corrispondente della Reuters in Italia, Crispian Balmer ha alzato un velo, a dire il vero più volte denunciato, che conferma come la Capitale abbia bisogno di una cura di «ferro» immediata, non solo per «sopravvivere» al presente ma soprattutto per affrontare il Giubileo quando sono attesi almeno 30 milioni tra turisti e pellegrini. Il messaggio pubblicato su X dal giornalista è stato come un cerino acceso in un pagliaio a due giorni dalla notizia della dichiarazione media dei redditi dei tassisti e nel bel mezzo del braccio di ferro per doppie guide e nuove licenze.
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«Roma: ho aspettato 50 minuti per un taxi. Niente. Nessuno. Mi sono arreso. Roma non merita turisti perché non ha il coraggio di risolvere questo annoso problema.
Tra l’altro - ha aggiunto Balmer con l’emoticon della faccina che ride - i tassisti di Roma hanno affermato, in media, di guadagnare circa 12.700 euro lordi l’anno scorso 240 euro a settimana». Sarà stato certamente questo riferimento a scatenare la reazione a catena praticamente di tutte le sigle sindacali, l’intervento di Uber, quello degli Ncc e dei consumatori. Nonché il sindaco che come riferito dal giornalista stesso qualche ora dopo in un nuovo post in cui ha raccontato di un colloquio con il primo cittadino «che ha assicurato che stanno arrivando nuovi taxi. Siamo rimasti paralizzati dalla burocrazia, ma finalmente le cose si stanno muovendo.
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La situazione dovrebbe migliorare entro novembre», avrebbe garantito. Sulla vicenda ovviamente l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè che ha ricordato come «entro luglio verrà pubblicato il bando per mille nuove licenze». La battaglia sulle licenze, redditi dichiarati improbabili hanno scatenato una reazione a catena. Eppure solo tre giorni fa l’ultima «storia» su Instagram sui taxi fantasma è quella dell’attrice Nancy Brilli, costretta a chiedere un passaggio all’amico gestore di un bar per poter partecipare puntuale al ricevimento dell’ambasciata britannica: «Noi vogliamo andare, fare - scherza l’attrice e titolando la seconda storia con "Gomblottopellegrino" in riferimento al Giubileo - ma dò annamo? Sarà colpa dei pellegrini». Anche lei l’emoticon che ride.