IMPIANTO A PIETRALATA
Stadio della Roma, il Comune tira dritto. Partono gli sgomberi a Pietralata
La soluzione del Campidoglio al rebus Pietralata, dove l’As Roma vuole realizzare il nuovo stadio dei giallorossi, passa ora da un approccio decisionistico: i cittadini che vivono nelle aree espropriate dal Comune vent’anni fa, quando il progetto dello «Sdo» era ancora in piedi, e che oggi sono incluse nel piano dello stadio, dovranno andarsene. «Stiamo facendo dei provvedimenti di sgombero forzoso ha annunciato l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia - perché il patto fatto vent’anni fa con i proprietari, per la restituzione su richiesta, oggi non è onorato». I residenti, insomma, non vogliono saperne di fare i bagagli e anzi, qualche giorno fa uno di loro ha ottenuto dal tribunale civile un’ordinanza che vieta a Roma Capitale di accedere al terreno per consentire al club di eseguire le indagini geognostiche e gli scavi necessari per redigere il progetto definitivo dell’impianto.
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Ma la decisione del giudice, lungi dallo scoraggiare il Campidoglio, sembra avere impresso un’accelerata alle procedure. «Il tribunale - afferma infatti Veloccia - ci ha detto: non potete andare lì e riprenderle, dovete fare i provvedimenti necessari. E sono stati fatti nelle forme della diffida e dell’invito alla riconsegna volontaria. Se questa, come si è acclarato, non avverrà, Roma Capitale dovrà farlo attraverso uno sgombero forzoso». D’altra parte c’è in ballo un investimento di oltre mezzo miliardo a carico dell’As Roma e, in cambio, il Comune dovrebbe «solo» dare in concessione al club i terreni per 90 anni. A maggio dello scorso anno, inoltre, l’Assemblea capitolina ha dichiarato il pubblico interesse dell’opera. «Quelle sono aree di Roma Capitale, chi le occupa le deve riconsegnare», ha concluso Veloccia.
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Un approccio, questo, che il Campidoglio potrebbe adottare per risolvere efficacemente anche altri tipi di emergenze, ad esempio quello delle grandi occupazioni abusive. A Pietralata comunque gli sgomberi sulle tre aree abitate non saranno un’operazione veloce: il Campidoglio si aspetta la «resistenza» degli interessati e per superarla non basteranno pochi giorni. Intanto le indagini sul sottosuolo vanno avanti nelle aree non colpite dall’ordinanza e non sembra preoccupare la possibilità che, dal terreno, emergano reperti archeologici. «Non stiamo parlando di piazza Pia - ha detto l’assessore all’Urbanistica - È evidente però che quella è un’area che ha "emergenze archeologiche", così si definiscono, e quindi bisognerà stare attenti». Tuttavia «se siamo riusciti a fare la fermata Amba Aradam di metro C, se stiamo scavando a piazza Venezia, io credo che questo tema possa essere gestito anche a Pietralata». Nel frattempo questa mattina i comitati contrari alla costruzione dello stadio si sono riuniti ancora una volta, in via dei Monti Tiburtini, per un nuovo presidio di protesta.