area bonificata

Ardea, scatta la maxi operazione contro il degrado e l'abusivismo edilizio

Massimiliano Gobbi

Dieci villini abbattuti e sgomberi per oltre 40 nomadi che avevano occupato illegalmente territori del litorale romano. Tra questi anche otto minori affidati ai servizi sociali. È il bilancio della maxi operazione interforze di questa mattina all’alba ad Ardea, nella zona dei 706 ettari delle Salzare, dove le forze dell'ordine hanno avviato una grande operazione di contrasto al degrado e all'abusivismo, per conto della Procura della Repubblica. Uno schieramento di oltre 150 militari, tra carabinieri, gli agenti della polizia di stato, guardia di Finanza, vigili del fuoco e agenti di polizia locale dove è stato necessario l'intervento addirittura dell’Esercito Italiano. Un' operazione che ha ricevuto il plauso del Prefetto di Roma Lamberto Giannini, arrivato nella zona insieme al Procuratore Capo Giuseppe Amato, al sindaco di Ardea Maurizio Cremonini. «Ringrazio tutte le forze dell’ordine e il Comune di Ardea e in modo particolare il Genio dell’Esercito che ha messo a disposizione le ruspe e sta facendo quest’opera molto importante – ha detto il Prefetto ai microfoni de Il Tempo – Con questa operazione stiamo dando un segnale forte. Si tratta dell’abbattimento di 10 villette senza allacci fognari. È un’operazione importante contro il degrado e la criminalità, un passaggio per riavviare una bonifica dell’area». «Questa è solo la prima di una serie di abbattimenti - aggiunge il Prefetto - Ma sarà il Comune a dover pianificare quelle successive. Quella di oggi era una situazione pericolosa da rimuovere immediatamente».

 

  

 

Una giornata caratterizzata anche momenti critici, dove non sono mancate tensioni contro cronisti e fotografi durante le operazioni di sgombero delle famiglie. Alla fine venticinque persone presenti sono state identificate e otto minorenni assistiti dai servizi sociali. «Questa sembra una ritorsione verso di noi - commentano alcune famiglie sgomberate - Perché hanno iniziato a demolire le nostre abitazioni, che sono state edificate da poco? Molti non hanno neppure iniziato una causa in Tribunale, mentre ci sono sentenze di demolizione passate da anni in giudicato, eppure non vengono eseguite. Perché le attività commerciali su via Laurentina, malgrado le ordinanze di demolizione ormai vecchie non vengono eseguite? Molti di noi hanno anche la residenza ad Ardea e i figli che vanno a scuola qui. Ci rivolgeremo all’opera nomadi e a qualche avvocato, ci sembra un’ingiustizia». Soddisfatti, invece, il resto dei cittadini di Ardea. «Siamo contenti che finalmente si stia iniziando a ripristinare la legalità in questa zona - commenta un residente della zona - Ci auguriamo che questo sia solo l'inizio di un operazione, ci sono tante  costruzioni abusive, non solo quelle che riguardano i camminanti siciliani. Non vorrei che si facessero distinzioni tra le persone, ci sono ordinanze di abbattimento molto vecchie, eppure manufatti, capannoni e ville sono ancora lì».

 

 

L'area - informano dalla Procura -  verrà poi liberata e bonificata. Una zona al centro dell'attenzione della cronaca romana da ormai mesi. Un luogo, quello di via dei Monti di Santa Lucia, all’altezza via Cesavoro, nel bel mezzo della località delle Salzare, dove vengono spesso rubate auto, abbandonate e date alle fiamme. Per molti è stata definita come la «nuova Castel Romano» del litorale, un'area che si trova a pochi metri di distanza dalla strada provinciale Laurentina. Un territorio ribattezzata «zingaropoli», dove da anni esiste anche una serie infinite di discariche a cielo aperto e una «cava» di rifiuti diventata un vero e proprio «cimitero di auto rubate» dove mezzi di ogni tipo, privi di targhe, vengono depredati e dati alle fiamme insieme a montagne di rifiuti speciali. Una zona dove avvengono quotidianamente roghi tossici che generano inquinamento al limite del disastro ambientale, a poche centinaia di metri di distanza dal centro abitato di Tor San Lorenzo. Proprio qui una grande comunità di nomadi camminanti siciliani, ma anche stranieri dell'Est Europa vivono in condizioni di estremo degrado. Da ormai mesi – dopo la denuncia de "Il Tempo" e successivamente della trasmissione televisiva "Fuori dal Coro" di Rete 4 – sono iniziate alcune operazioni delle forze dell’ordine e della Procura della Repubblica, per il ripristino della legalità. Un’attività nata soprattutto da segnalazioni di residenti costretti a vivere in condizioni di estremo degrado, una zona per anni abbandonata a se stessa, invasa da tonnellate di rifiuti e carcasse di auto date alle fiamme. Un luogo dove la delinquenza ha sempre regnato sovrana, e che ora, si sperano tutti, possa essere bonificata, contrastando un fenomeno che persiste da anni. 

 

 

Nei mesi scorsi alcune persone erano state denunciate per le occupazioni abusive e l'esistenza delle strutture abusive. Oggi, invece, sgomberi preceduti da perquisizioni negli immobili che sono stati abbattuti dalle ruspe e i bracci meccanici di veicoli dell'Esercito Italiano. Tanti i roghi che si registrano nell’area che di fatto coinvolge due quartieri confinanti, quello di «Marina di Ardea» e «Nuova California». «Ogni giorno c’è un intervento - dichiara un residente di Valle di Santa Lucia - Sono anni che vengono presentate denunce ed esposti, ma tutto fino a pochi mesi fa cadeva nel dimenticatoio. Solo la mia famiglia ha segnalato almeno 50 roghi. Una vera e propria bomba ecologica in un’area bellissima che poteva essere un paradiso, ora trasforma in una enorme discarica. Una terra dei fuochi a due passi da Roma, dove tutto è concesso». Una situazione estremamente delicata per la quale è in atto una maxi operazione di sgombero, ma anche di bonifica. «Un’area che verrà poi liberata e bonificata completamente. Azioni concrete – informano dal Viminale – che testimoniano l’impegno delle istituzioni per il ripristino della legalità sul territorio».