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Roma, blitz di Ultima Generazione al ministero della Giustizia: carbone nero contro la parete

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Stamattina alle 10, quattordici persone aderenti alla campagna Fondo Riparazione di Ultima Generazione hanno preso parte a un’azione di disobbedienza civile nonviolenta davanti al ministero della Giustizia, a Roma. Due persone hanno spruzzato carbone vegetale nero con un estintore contro la parete del ministero della Giustizia mentre altre hanno appeso manifesti. Gli striscioni contenevano l’articolo 9 della Costituzione - ’La Repubblica [...] tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazionì - e i seguenti fatti del 2023: 378 eventi meteorologici estremi, 12,000 persone hanno perso la casa, 13 miliardi di danni e 456 milioni di tonnellate di C02 emesse da Eni.

 

 

E poi, l’appuntamento: «Vogliamo giustizia! Primo ottobre in piazza del Popolo». Tommaso, 30 anni, operaio agricolo ha dichiarato: «Con l’azione di disobbedienza civile di oggi pretendiamo giustizia climatica e sociale. Pretendiamo che il ministro Nordio faccia rispettare l’articolo 9 della Costituzione. I dati che abbiamo esposto sulle pareti del ministero dimostrano che il Governo e i suoi ministri non hanno preso e continuano a non prendere le misure di adattamento e mitigazione necessarie per salvaguardare il nostro territorio e la popolazione Italiana. La crisi climatica è una crisi sociale. Invitiamo tutti il primo ottobre in piazza del Popolo, niente sarà più come prima».

 

 

Secondo gli attivisti «le violenze ingiustificate, come quella subite da diversi movimenti di piazza, e la censura rappresentano solo la punta dell’iceberg di una crisi profonda che affligge il nostro sistema giudiziario». E il ministro Nordio «rappresenta un grande pericolo per la nostra democrazia. Le sue recenti riforme della giustizia includono la separazione delle carriere dei magistrati, le modifiche alla prescrizione, le restrizioni alla stampa, e le limitazioni alle indagini sui reati dei colletti bianchi e all’uso delle intercettazioni. Questi ultimi, sono strumenti fondamentali per smascherare la corruzione e i legami con la mafia. Inoltre, ha abolito il reato di abuso d’ufficio e ha riformato il traffico di influenze, rendendo più difficile perseguire i reati di corruzione». Così, di fronte a una «classe politica che si sta dimostrando incapace di affrontare le sfide che la storia sta loro ponendo con l’urgenza della crisi climatica», nonostante «la popolazione italiana in un recente sondaggio Ipsos si sia dichiarata preoccupata per la crisi climatica al 78,8%», Ultima Generazione annuncia ufficialmente la data del primo ottobre in piazza del Popolo.  

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