REBUS IMMONDIZIA
Roma, Giubileo con l’incubo rifiuti: il maxi bando ha fatto flop
Non è bastato un bando da quasi 400 milioni di euro, il più grande mai pubblicato da Ama, per risolvere il problema del conferimento dell’immondizia almeno per i prossimi tre anni. Stando all’esito della procedura, bandita a febbraio tramite Invitalia, solo per l’anno del Giubileo ci sono infatti quasi 140 mila tonnellate di rifiuti urbani che la municipalizzata non sa ancora dove portare visto che le aziende che si sono presentate non hanno offerto quantitativi sufficienti a coprire l’intero fabbisogno stimato. La proposta di aggiudicazione del lotto 5 (quello relativo al trasporto e al trattamento dei rifiuti fuori regione) comunque c’è stata e ad aggiudicarsi l’incarico, salvo sorprese, saranno la abruzzese Deco spa, società del gruppo Acea, per 80 mila tonnellate annuali, e la multiutility dell’Emilia-Romagna Herambiente spa, che si è resa disponibile per appena 100 tonnellate l’anno.
Circostanze che, si legge nel provvedimento di aggiudicazione, creeranno un grosso problema: «Alla luce della capacità produttiva offerta dai suddetti operatori, il fabbisogno minimo di Ama non è stato raggiunto in relazione al lotto 5 per le seguenti quantità residue: anno 2024 19.900 tonnellate; anno 2025 139.900 tonnellate; anno 2026 19.900 tonnellate». Decisamente meno delle quantità richieste dall’azienda, che per il 2024 e il 2026 prevedeva 100 mila tonnellate mentre nel 2025, considerando l’arrivo in città di quasi 30 milioni di pellegrini, valutava la necessità di sistemare ben 220 mila tonnellate di pattume. A questo punto al Campidoglio per «salvare» il Giubileo potrebbe restare la strada degli affidamenti diretti, dei contratti stipulati con i soliti fornitori, che del resto è la modalità con cui tuttora viene gestito il servizio. Ma non erano queste le intenzioni di Ama per il futuro, visto che con il maxi accordo quadro contava di «mettere in sicurezza la gestione del ciclo dei rifiuti nella città in vista del Giubileo». E soprattutto in attesa del termovalorizzatore, la soluzione scelta dal sindaco Roberto Gualtieri per il trattamento dell’indifferenziato e per la chiusura del ciclo, che però non vedrà la luce prima del 2027.
Tornando all’aggiudicazione parziale dell’appalto, per le 80 mila tonnellate annue proposte Deco spa riceverà nel triennio 52,4 milioni di euro mentre Herambiente poco meno di 66 mila. E Ama non risparmierà quasi niente rispetto agli importi messi a base di gara, visto che i ribassi offerti dalle due società affidatarie sono stati rispettivamente dello 0,8 e dello 0,1%. Tutti i sette lotti che compongono l’accordo quadro, comunque, sono stati aggiudicati nei giorni scorsi. Il primo, per il trasporto e il recupero del «Combustibile solido secondario prodotto presso gli impianti di Ama», a ben cinque aziende (tutte con ribassi non superiori all’1,5%) tra le quali il raggruppamento guidato da Porcarelli Gino & Co. e la società Acea Ambiente srl; il secondo e il terzo a Pa Service srl; il quarto sempre a Pa Service e a Herambiente; il sesto ancora a Herambiente; infine il settimo a Deco spa e Pa Service srl.