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Tari, di quanto aumenta la tassa per i rifiuti. E ci è andata pure bene...

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Martina Zanchi
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Nel 2024 la Tari aumenterà, ma meno del previsto. La giunta capitolina ha approvato il nuovo Piano economico e finanziario di Ama determinando la tariffa del tributo per l’anno in corso e, spiega il Campidoglio, nonostante Arera abbia imposto un aumento del 14% come costi operativi da riconoscere alle aziende che si occupano di raccolta rifiuti, nella Capitale l’incremento si limiterà al 2,87%. «L’anno prossimo lo azzeriamo», promette il sindaco Roberto Gualtieri. Confermata l’esenzione totale per circa 30 mila famiglie con Isee fino a 6.500 euro. «Approviamo un Pef di crescita che, da quest’anno, permetterà di prevedere investimenti per circa 270 milioni - ha spiegato l’assessore al Bilancio, Silvia Scozzese - Ama era paralizzata, aveva costi altissimi e ci vedeva incassare solo il 17% dell’ordinario Tari mentre oggi siamo al 65%, avendo recuperato nel 2023 40 milioni di euro». Novità sul fronte rifiuti arrivano dalle gare in corso. Ieri infatti Invitalia ha pubblicato la proposta di aggiudicazione alla società «Pa Service srl» di due dei sette lotti in cui è suddiviso l’accordo quadro da oltre 400 milioni per il trattamento di due milioni di tonnellate di rifiuti tra il 2024 e il 2026. L’affidamento riguarda i lotti 2 e 3, rispettivamente per gli scarti prodotti dal tritovagliatore di Romagnoli e derivanti dal trattamento meccanico e meccanico-biologico di materiali da raccolta differenziata. Offrendo un ribasso del 15,9%, Pa Service ha superato tra gli altri la multiservizi dell’Emilia Romagna «Hera Ambiente» e il gruppo guidato da «Porcarelli Gino & Co. srl», che si è presentata con altre sei aziende. C’è poi un’ulteriore novità e riguarda la raccolta delle foglie. Dalla gara in cinque lotti si passa infatti all’«appaltone» unico, con annessa concessione da 97,6 milioni di euro. Ama infatti ha deciso di cambiare completamente strada per l’affidamento del servizio e di revocare il bando biennale, indetto a dicembre, che prevedeva una spesa totale di 22 milioni. Undici l’anno per 55 mila chilometri di strade. Ma a quanto pare con la concessione, che verrà stipulata in «project financing», nonostante la durata di nove anni i costi resteranno praticamente gli stessi. Ama però è sicura che alla fine un risparmio ci sarà e il Consiglio d’amministrazione lo ha messo nero su bianco il 27 marzo: nella delibera vengono considerati i minori esborsi stimati per l’elettricità, visto che verranno installati pannelli fotovoltaici nelle sedi aziendali, nonché i nuovi mezzi green e impianti di lavaggio delle spazzatrici che resteranno in dote alla municipalizzata al termine della concessione. In questo modo il «costo annuo effettivo», scrive il Cda, scenderebbe da 10,85 a 9,8 milioni. Il progetto c’è già e l’ha presentato l’azienda Sarim srl, insieme a Miras Energia srl, Ravo spa ed Enviro srl, che propongono alcune innovazioni: l’utilizzo del sistema satellitare Gis per individuare le strade con più accumuli di foglie; dell’intelligenza artificiale per ottimizzare i giri di raccolta e la manutenzione dei mezzi; la possibilità per i cittadini di segnalare le criticità tramite una piattaforma digitale ad hoc. 

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