trasporti costosi

Roma, biglietto a 2 euro per autobus e metro. Ma la Regione frena

Antonio Sbraga

«Luglio, col bene che ti voglio, vedrai non scatterà». È il temuto aumento del costo dei biglietti del trasporto pubblico, che - parafrasando il tormentone cantato da Riccardo Del Turco - Regione e Campidoglio dovranno ora cercare di disinnescare col conto alla rovescia dei rincari già fissato per il primo luglio a Roma e nel Lazio. Aumenti che rischiano di far scattare il prezzo da un minimo di +50 centesimi (il Bit da 1,50 a due euro) fino a un massimo di due euro e 38 centesimi in più (per la tariffa base extraurbana più alta di Cotral). Perché i rincari sono già indicati nel Piano economico-finanziario simulato da Cotral per «far fronte agli ammortamenti e agli oneri finanziari connessi al piano di investimenti (rinnovo parco mezzi e infrastrutture)». Però riguardano l’intero sistema Metrebus regionale, cioè il consorzio che riunisce tre soci e i rispettivi servizi: il Comune con Atac, la Regione Lazio con Cotral e Ferrovie dello Stato con Trenitalia.

 

  

 

«Si cercherà di fare il possibile per mitigare gli adeguamenti tariffari», assicura l’assessore regionale ai Trasporti, Fabrizio Ghera, che punta l’indice contro Atac: «Sono loro a chiedere l’aumento, perché le proposte di proiezione sono fatte da Atac, che non ha una situazione economica di equilibrio, non da noi». La Regione, spiega Ghera, già nell’agosto scorso «ha evitato l’aumento del prezzo dei biglietti per il trasporto pubblico locale, come previsto dal contratto di servizio siglato nel 2018 con Trenitalia. Poi a dicembre la Regione Lazio ha stanziato nove milioni per evitare ulteriori aumenti». Ma ad Atac servono in tutto 22 milioni per andare in pari, quindi altri 13 per evitare gli aumenti. E per scongiurarli ora «bisogna verificare le risorse disponibili a bilancio e incontrare il Comune, con cui bisogna aprire un tavolo di confronto insieme agli altri soggetti coinvolti, per capire le soluzioni percorribili», conclude l’assessore Ghera.

 

 

Anche perché, oltre al rincaro del Bit singolo, aumenterebbe anche quello da 24 ore (da sette euro a 9,30), da 48 ore (da 12,50 a 16,70), da 72 ore (da 18 a 24) e il Cis da sette giorni (da 24 a 32). Indenni, invece, le tariffe degli abbonamenti: sia quelli mensili che annuali. Mentre il biglietto extraurbano Birg passerebbe dagli attuali 10,13 euro a 13,50. «Per i titoli di viaggio Cotral è stata ipotizzata una manovra tariffaria analoga a quanto previsto per il Metrebus Lazio, con un incremento a partire dal 1° luglio 2024», si legge nel Piano. Che prevede aumenti delle tariffe base Cotral che vanno dai 36 centesimi (tariffa base BTT1 da 1,10 euro a 1,46) fino ai due euro e 38 centesimi (per la tariffa base BTT 12, che passa da 6,90 a 9,18 euro). Ma anche nel caso degli abbonamenti mensili e annuali Cotral non sono previsti rincari, come tiene a precisare la presidente, Amalia Colaceci: «Tutte le aziende di trasporto del Lazio hanno in previsione nei Piani economico finanziari di aumentare il costo del solo biglietto di corsa singola - spiega Colaceci, in qualità di vice presidente di Agens - senza alcun aggravio per i titoli di viaggio utilizzati dall’utenza pendolare. E questo è del tutto normale visti gli ingenti investimenti previsti e in corso anche per la transizione energetica e digitale nel contesto di un sistema tariffario fermo a trent’anni fa».