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Fiumicino nella "Porta d'Italia": il piano per staccarsi dalla provincia di Roma

Massimiliano Gobbi
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Nuovo tassello per l'istituzione della nuova provincia “Porta d’Italia”, dopo il comune di Santa Marinella, anche il comune di Fiumicino approva in consiglio comunale la delibera di istituzione.  Un'idea che nasce dai sindaci del litorale nord della Capitale che abbracciando l’idea innovativa di creare una provincia a protagonismo diffuso con poli territoriali omogenei, anziché "un ente centrale dominante ed una sterminata e spesso irrilevante periferia intorno".

Un'idea che coinvolgerebbe realtà importanti come  Fiumicino, Ladispoli, Santa Marinella, Civitavecchia, Allumiere, e altri comuni del litorale etrusco in cerca di autonomia per migliorare realtà che ad oggi si sentono abbandonate al punto di voler creare un ente autonomo che possa occuparsi direttamente del proprio patrimonio ambientale e culturale, dello sviluppo dei propri settori produttivi, delle scuole, dei trasporti e del rilancio delle politiche del mare senza effetti pattumiera come la gestione di criticità ambientali e sociali, impianti insalubri, discariche, congestionamenti e bonifiche. Un grande progetto istituzionale che ha messo d’accordo gran parte dei sindaci del litorale nord del Lazio che, dati alla mano, assolutamente uniti e compatti sono decisi a portare immediatamente nei propri consigli comunali l’idea della nuova Provincia.

Oggi, il primo passo del Comune di Fiumicino, con la delibera in consiglio comunale della costituzione della nuova provincia “Porta d’Italia”. Un documento votato con 15 voti favorevoli e 8 contrari. “L’istituzione della provincia rappresenta un momento storico per l’autonomia di Fiumicino, da sempre una città strategica che affonda le proprie origini nella storia, che nasce dalla cultura di Claudio e Traiano e dalle radici cristiane di sant’Ippolito. – ha dichiarato il Sindaco Mario Baccini nel suo discorso di apertura in consiglio  - La nostra è un’iniziativa che parte da lontano, dopo tanti incontri avuti con gli altri comuni favorevoli alla costituzione della nuova provincia . – ha proseguito il Primo Cittadino. – Crediamo nel concetto di autodeterminazione e non esiste nessuna ombra su questa operazione, gestita esclusivamente dalle amministrazioni  a livello locale; non è un ‘iniziativa contro qualcuno ma solo la ferma volontà di utilizzare e  gestire, nel bene e nel male, le nostre risorse. I comuni che decidono di autodeterminarsi lo fanno per la difesa del suolo, per un migliore utilizzo delle risorse energetiche, per un nuovo assetto giuridico ed istituzionale e per soddisfare ancora meglio i bisogni dei cittadini senza alimentarne i desideri.

Saranno migliorate ed implementate la rete della viabilità e dei trasporti , la  valorizzazione dei beni culturali, la protezione diretta della flora e della fauna, la gestione delle scuole e delle strade. Le grandi infrastrutture portuali ed aeroportuali, le tradizioni, l’agricoltura e le politiche di sviluppo del mare sono le caratteristiche di una operazione strategica ed epocale che segnerà anche la crescita di una nuova classe dirigente e di una nuova fase di progettazione per il territorio. Potremmo avere la possibilità di vedere realizzate scuole, atenei e ospedali, un tribunale, una prefettura e tutti quei servizi dislocati fino a questo momento dalla realtà cittadina. Ho accolto con molto piacere la notizia  che anche Santa Marinella abbia deliberato; oggi è stato il nostro momento ed abbiamo affrontato  questo dibattito con lo spirito dei costituenti, lasciando fuori le tensioni politiche ma guardando al benessere dei nostri cittadini". 

Grande soddisfazione è stata, espressa anche dal presidente del Consiglio comunale, Roberto Severini. “Dopo aver ampiamente discusso in sede politica e di commissione, la proposta di delibera è giunta e stata approvata  oggi in aula. Attendiamo che gli atri comuni facciano il loro corso, un’opportunità unica per la nostra città  per uno sviluppo di crescita. Un ringraziamento a tutti i consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, per aver sostenuto la discussione in un clima democratico e collaborativo. Questa nuova fase che si è aperta oggi, ci permetterà di raggiungere altri importanti obiettivi. – ha proseguito il presidente spiegando l’iter per la definitiva approvazione del progetto – Ogni consiglio comunale dovrà avere la maggioranza assoluta (50% + 1) dei presenti e dei votanti. La proposta approda poi in Parlamento, che non ha poteri discrezionali: dovrà soltanto verificare la corretta manifestazione di volontà secondo l’omogeneità dei Comuni inseriti nel perimetro, dopodiché dovrà ratificare

Secondo l'opposizione, però,  si tratterebbe di un "tradimento ai danni di Fiumicino, dei suoi cittadini, del futuro di un territorio che pagherà un conto salatissimo per questa scelta scellerata". A dichiararlo, la consigliera regionale del Pd Lazio e segretaria del Pd di Fiumicino, Michela Califano  - Chiediamoci come mai l’unico provvedimento adottato da questa nuova maggioranza di destra non era minimamente presente nel programma elettorale del sindaco Baccini. Chiediamoci come mai sia stato fatto tutto alla chetichella senza informare i cittadini e chiedere il loro consenso. Chiediamoci come mai non ci sia stata alcuna assemblea pubblica o non sia stato preso in considerazione quello che chiedo da mesi: un referendum. Perché su una decisione così importante, che rischia di avere risvolti drammatici, non sia stato chiesto un parere a chi queste scelte le pagherà sulla propria pelle. Parliamo di un carrozzone burocratico che costerà centinaia di milioni di euro e ha come unico obiettivo quello di creare poltrone e consulenze. Un danno per moltissimi, un beneficio per pochissimi. La nuova Provincia significa un aumento spropositato dei costi che saranno suddivisi non per milioni di cittadini ma per qualche centinaia di migliaia, dunque più tasse e meno fondi per sostenere servizi essenziali come scuola e trasporti. Significa perdere milioni di euro di fondi e la possibilità di accedere a bandi legati allo status della Capitale. Perdere peso sulle future scelte legate alla sanità, uscire definitivamente dai grandi network turistici ed economici. Oggi questa destra mostra il suo vero volto: avevano promesso di cambiare Fiumicino, lo faranno facendoci imboccare una strada senza uscita".

 

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