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Roma, ad Ardea brucia una discarica abusiva: nuovo disastro ambientale

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Massimiliano Gobbi
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Disastro ambientale alle porte della Capitale, brucia discarica abusiva in un terreno dell’ex proprietario di EcoX. Una colonna di fumo nero, visibile dall’Eur ai Castelli si sta alzando nel cielo di Roma mettendo in allarme tutto il quadrante sud. A bruciare una grande quantità di pneumatici ad Ardea, nella località di Montagnano, a ridosso della frazione di Cecchina, il luogo prescelto per la costruzione del termovalorizzatore di Roma Capitale. Dalle ore 5 circa di questa mattina, i Vigili del Fuoco di Roma sono impegnati ad Ardea in Via Montagnano SNC, con tre squadre, due Autobotti e il Carro Schiuma per l’incendio di una discarica non autorizzata composta principalmente da pneumatici e materiali di vario genere. Le operazioni di spegnimento e bonifica sono tutt’ora in corso. Sul posto Il CRRC VVF, Carabinieri e ARPA per quanto di loro competenza. Una enorme nube di fumo alta decine di metri, si è innalzata in aria e si sta spostando in direzione del comune di Pomezia e verso i comuni di Albano e Castel Gandolfo, e del comune di Marino. La colonna è visibile non solo da Ardea, ma da quasi tutti i comuni dei Castelli Romani.

 

 

Le autorità sanitarie hanno chiesto ai cittadini di chiudere le finestre di tutta l’area circostante. “La discarica di pneumatici era sta più volte denunciata dal Comune – dichiara il sindaco di Ardea, Fabrizio Cremonini – ma l’intervento di bonifica di fatto non è mai stato avvenuto. L’area era di proprietà dell’ex proprietario di Ecox ormai morto e ora era in custodia ad altre persone”. Sulla questione è intervenuto anche l’ex comandante della polizia locale, Sergio Ierace, ora a capo del comando di Lanuvio: “Dopo il disastro del deposito di Pomezia, ritenuto un vero disastro ecologico, feci luce sulle proprietà in zona di Ardea che sembravano a rischio scoprendo un sequestro operato dalla forestale. Un terreno posizionato alle spalle della villa in Ardea della nota famiglia. Si eseguirono delle attività nel corso delle quali risultò che gli eredi rinunciarono a quelle eredità non facendosi così ovviamente gravame della bonifica degli stessi sebbene vi furono diffide formali”.

 

 

Anche il presidente del Comitato UST di Montagnano Manolo Tuzzi ha commentato quanto sta avvenendo: "Questo terreno ha una lunga storia alle spalle e già 30 anni fa - all'epoca ospitava un centro di recupero di rottami - si era verificato un incendio di enormi proporzioni. In tempi recenti invece era finito per ospitare questa enorme quantità di rifiuti: parliamo di circa 1 ettaro completamente pieno zeppo di pneumatici. Le ultime denunce da parte del nostro Comitato risalgono al 2021: purtroppo però nessuno ha fatto nulla. E' soltanto l'ennesimo disastro annunciato”. "L'aria chiaramente è irrespirabile. Vicino al terreno che sta bruciando ci sono anche due case abitate. La colonna di fumo è altissima ed è visibile dall'area dei Castelli e fino al Grande Raccordo Anulare".

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