Capocotta il chiosco viene messo a bando. Perché scoppia l'incendio
Fiamme a Capocotta, a fuoco il chiosco Mecs Village a ridosso della messa a bando. E' successo intorno alle 18.30 di domenica 10 marzo su via Litoranea, all'altezza del chilometro 9.800. A bruciare strutture in legno, per un totale di 80 metri quadri, con fiamme altissime che hanno spaventato i viaggiatori che in quel momento si trovavano a passare tra Ostia e Torvaianica. Lanciato l'allarme, sul posto sono così intervenute due squadre dei vigili del fuoco provenienti dai distaccamenti di Ostia e Pomezia, al lavoro per la messa in sicurezza dell'area e i carabinieri della compagnia di Pomezia per le indagini del caso e verificare l'eventuale ipotesi dolosa. Meta di vip e romani, al centro di non pochi contenziosi, il chiosco era tornato di proprietà del Comune di Roma dopo il suo dissequestro e messa a bando. Un provvedimento arrivato dopo decenni di proroghe da parte del Campidoglio, con le strutture tolte ai gestori, come da sentenza del Consiglio di Stato. Proprio oggi, 11 marzo, era prevista la pubblicazione del bando. A ricordarlo il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che da alcuni mesi ha ripreso la delega al litorale. «Oggi, dopo un'attesa di 24 anni, avremmo rimesso a bando il chiosco - sottolinea il sindaco Roberto Gualtieri - E' un fatto preoccupante e ne andranno chiarite le cause nel più breve tempo possibile. In questi mesi, con il dipartimento Ambiente, abbiamo fatto un lungo lavoro per tornare in possesso di tutti i lotti, iniziando a riscuotere i canoni arretrati e a far sanare gli abusi. Adesso, se qualcuno pensa di intimidirci non ci riuscirà. Noi andiamo avanti per la nostra strada. Metteremo ora a bando gli altri lotti, con gli stessi obiettivi: salvaguardare i servizi e la sicurezza per le tante persone che vivono e fanno vivere Capocotta e, al tempo stesso, difendere trasparenza e legalità». Polemiche arrivate anche al X Municipio, dal capogruppo Andrea Bozzi della "Lista Calenda" che ricorda come a novembre scorso venne fatta una denuncia, chiedendo sorveglianza. «Il Campidoglio avrebbe dovuto predisporre una vigilanza perché qualcuno avrebbe potuto vandalizzarli o distruggerli. Nulla è stato fatto dopo cinque mesi, è una vergogna». (Massimiliano Gobbi)