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Roma, Centro a pagamento. Arriva la stangata con l'Ecopass

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Martina Zanchi
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Non solo Ztl Fascia verde. A turbare i sonni degli automobilisti nel 2025 potrebbe arrivare anche la «Congestion charge». Ovvero quel sistema che per consentire l’accesso a un’estesa area del centro, poco più ampia di quella compresa dalle Mura Aureliane, prevede il pagamento di un ticket. Una sorta di balzello. Nella Capitale se ne parla dallo scorso anno, quando per la prima volta l’assessore Eugenio Patanè ne illustrò il funzionamento durante gli Stati generali della mobilità, e ora la pubblicazione del bando per realizzare una piattaforma tecnologica ad hoc segna un deciso passo in avanti verso il nuovo sistema. La procedura, del valore di oltre sei milioni finanziati in parte con risorse del Giubileo 2025, è stata bandita da Roma Servizi per la Mobilità e prevede che entro dodici mesi la società vincitrice metta in piedi un software in grado di monitorare gli ingressi dai confini della Congestion charge (ovvero quelli dell’attuale «Ztl Vam», che oggi riguarda solo i camion); realizzare un portale per il rilascio dei permessi e infine rendere possibile il sanzionamento integrando le informazioni provenienti dai varchi.

 

 

Roma Capitale, insomma, fa sul serio e si ispira al modello di Milano, dove l’accesso a pagamento in centro è in vigore da 15 anni. E così resta deluso chi pensava che le polemiche che hanno travolto la Ztl Fascia verde, peraltro rimasta sulla carta visto che i varchi non sono ancora attivi, potessero far desistere il Comune dall’introdurre ulteriori restrizioni. Invece per l’«Ecopass» alla romana i tempi sembrano piuttosto chiari. Il mese scorso infatti Roma Mobilità ha spiegato che il collaudo del «sistema di Centro», ovvero proprio la piattaforma oggetto del bando, sarà collaudato nel 2025. A quel punto il Comune potrebbe già iniziare a far pagare gli automobilisti attuando, al contempo, un controllo molto più capillare e severo sul rispetto delle regole. Si legge infatti nel capitolato d’appalto che il software dovrà avere la capacità di integrare i divieti delle diverse Ztl già in vigore. Già, perché al momento non è previsto che la Congestion charge sostituisca le Zone a traffico limitato esistenti. Nei piani del Campidoglio c’è infatti un’architettura basata su cerchi concentrici: più all’esterno la Ztl Fascia verde, con lo stop ai veicoli inquinanti che quindi dovranno fermarsi ben fuori dal centro città. A seguire l’anello della Congestion charge, oggi Ztl Vam, dove per passare si dovrà pagare dazio con costi, orari ed esenzioni ancora da definire. Infine le Ztl classiche: Tridente, Centro storico, Trastevere, Testaccio e San Lorenzo, con i loro permessi.

 

 

In questo quadro il nuovo software consentirebbe di intercettare e multare gli automobilisti «fuorilegge» a qualsiasi varco vengano immortalati, anche per violazioni relative all’anello «precedente». E non è detto poi che la Congestion charge non venga attivata prima della Ztl Fascia verde, visto che rispondono a logiche diverse. L’obiettivo finale comunque è chiaro: indurre gli automobilisti a lasciare la macchina a casa creando ostacoli e balzelli di ogni tipo, che magari abbiano anche l’effetto di rimpinguare le casse del Comune. Non è ancora chiaro, però, se chi risiede all’interno del perimetro sarà o meno esonerato dal ticket (a Milano ad esempio pagano anche i residenti). Per il momento un trattamento di favore sembra essere in vista solo per le auto ecologiche. «Si prevede - riporta infatti il bando - che il sistema di tariffazione per l’acquisto dei ticket sia volto all’agevolazione dei veicoli meno inquinanti tramite un prezzo inferiore o nullo». Con buona pace di chi finora ha protestato contro la Fascia verde.

 

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