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Violenza sulle donne, l’allarme di Lo Voi: “A Roma 10 casi al giorno”

Augusto Parboni

Sono numeri che fanno paura quelli sulle violenze sulle donne nella Capitale. Ben 10 casi al giorno. Da gennaio a metà novembre 2023 il «codice rosso» è stato attivato in 3.392 casi. È stato il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, a fotografare il fenomeno degli abusi sulle donne e a spiegare che sulla violenza di genere, «che è permanente emergenza, abbiamo aperto dall’inizio dell’anno 8.433 nuovi procedimenti e abbiamo richiesto al Tribunale 700 richieste di ordinanze di custodia cautelare», ha detto il numero uno della procura più grande d’Europa. Con l’espressione violenza di genere si indicano tutte quelle forme di violenza, da quella psicologica e fisica a quella sessuale, dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino al femminicidio, che riguardano un vasto numero di persone discriminate in base al sesso. Lo Voi ha dunque illustrato ieri in procura, insieme ai procuratori aggiunti Ilaria Calò e Lucia Lotti, il bilancio dell’attività giudiziaria, toccando diversi temi: dalla criminalità organizzata, agli incidenti sul posto di lavoro, dalla carenza di organico per il personale amministrativo e di magistrati, al tema della corruzione, dello spaccio di droga fino al lavoro per contrastare il terrorismo.

 

  

 

E ha anche lanciato un appello ai cittadini: «Oltre all’indispensabile lavoro svolto dalle forze dell’ordine avvertiamo una necessità ulteriore. Abbiamo la necessità della collaborazione dei cittadini. La pubblica opinione deve sapere che c’è una procura della Repubblica che agisce contro reati che colpiscono i cittadini, dal traffico di droga, alla corruzione. Non abbiamo bisogno di denunce anonime, quelle le cestiniamo. Abbiamo bisogno che la gente ci dia fiducia». La grave situazione dell’organico ridotto all’osso, riguarda anche i magistrati dell’Antimafia, sostiene il procuratore capo. «La Dda di Roma, non solo non è secondaria a quella di Palermo, ma vede» e contrasta «la presenza di aggregazioni mafiose della più varia provenienza: da quelle nazionali, o straniere, che si contendono i territori e la gestione di droga. Se la situazione non è fuori controllo poco ci manca. È una delle principali attività della mafia con una invasione di stupefacenti di ogni tipo con una richiesta che sale sempre di più». È un fenomeno, ha dichiarato Lo Voi, che «a differenza di altri non vede un interlocutore avversario, a differenza dell’usurato o del rapinato: il tossico non ha interesse a denunciare lo spacciatore». E riferendosi alle mafie non ha esitato ad affermare che «nei comuni del litorale romano sciolti per mafia - Anzio e Nettuno - ho trovato una situazione simile, con clientelismo mafioso come quello che rilevai a Corleone, Partinico in Sicilia quando ero procuratore a Palermo».

 

 

La procura della Capitale ha fronteggiato quest’anno un numero importante di procedimenti penali, «in una condizione di personale deficitaria - ha sostenuto Lo Voi fino alla metà di novembre sono stati 50.097 procedimenti contro noti e 65.844 contro ignoti», per un totale di 114.941 fascicoli. Poi il numero uno della procura ha parlato dei magistrati: «In organico abbiamo 94 sostituti procuratori, a fine dicembre ne mancheranno 20. Ho scritto al Ministero della Giustizia e al Csm perché intervengano, bene che ci vada ne arriveranno 5».