Roma, 30 pazienti evacuati dal pronto soccorso del Policlinico Umberto I: i motivi
Momenti di panico a Roma. I Vigili del fuoco ieri sera sono intervenuti presso il reparto Utn (Unità Trattamento Neurovascolare) del Policlinico Umberto I di Roma: sono stati evacuati 30 pazienti del sottostante pronto soccorso. L’intervento si è reso necessario per la rottura, con conseguente allagamento, di una tubazione di acqua calda. Questo il comunicato dell’istituto sui motivi dell’allarme: «A seguito della rottura di un giunto nella dorsale acqua calda passante nelle gallerie ipogee si è generata una ingente perdita di acqua con conseguente spandimento di vapore che ha generato un corto circuito. Immediatamente è stato attivato all’interno del pronto soccorso sovrastante il protocollo interno per la gestione delle emergenze. Tutti i pazienti, con l’ausilio del personale, sono stati trasferiti in aree messe in sicurezza. Nel frattempo il personale interno addetto alla sicurezza e i vigili del fuoco hanno provveduto alla immediata risoluzione del problema».
Il tradimento a Roma dell'Ue: il retroscena sul patto saltato per Expo 2030
«Al fine di garantire la sicurezza dei pazienti è stato comunicato al 118 il blocco delle autoambulanze. L’Ingegneria del Policlinico ha già effettuato la verifica di tutti gli impianti elettrici e dei gas medicali - si legge nella nota -. Nelle prossime ore sarà garantita la riapertura al 118 del pronto soccorso e nella giornata di domani verranno valutate tutte le successive azioni da intraprendere per il completo ripristino di tutte le aree interessate dall’evento. Si ringrazia il personale tutto che con estrema diligenza e appropriatezza ha messo in atto i protocolli interni per la gestione dell’emergenza».
Video su questo argomentoPiove su Roma e la via del Centro si trasforma in un fiume d'acqua | GUARDA
«Mi trovavo nel reparto, nei corridoi, abbiamo sentito scattare l'allarme. Siamo usciti fuori e abbiamo visto del fumo. Spaventati? Un po’ sì, ma la situazione è tranquilla. L’ora? Credo intorno alle 20.30», il racconto di una specializzanda presente nell’ospedale romano.