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Scuola, quali sono i migliori licei e istituti di Roma: la classifica. Sorpasso tra i classici
Il Liceo classico Ennio Quirino Visconti di piazza del Collegio Romano, a due passi dai Palazzi del potere, spodesta il Giulio Cesare di Corso Trieste: è il miglior liceo classico della Capitale (l’anno scorso era in quinta posizione, oggi occupata proprio dal Giulio Cesare). Seguito dal Terenzio Mamiani e dal Convitto Vittorio Emanuele II, sempre in centro, al quartiere Prati. Sale di qualche posizione il Vivona, piazzandosi al quarto posto. Scendono Tasso, Augusto e Manara. Escono dalla “top ten” Dante Alighieri e Virgilio, entrano Tacito e Russell (quest’ultimo in ultima posizione).
Per l’indirizzo scientifico, l’Augusto Righi di via Campania conferma il suo primato. Seguono Cavour e Morgagni. New entry qui il Peano, al sesto posto. E l’Amaldi, per i licei linguistici, spodesta il Liceo ebraico Renzo Levi, la “rivelazione” dello scorso anno, che guadagna comunque la medaglia d’argento. A decretarlo è l’edizione 2023 di Eduscopio, l’indagine promossa dalla Fondazione Agnelli, strumento di orientamento per le famiglie nella scelta dell’iter di studi dopo la terza media, che monitora il percorso post-Maturità di diplomati e compara tra loro le scuole secondarie di secondo grado del Paese. Uno studio, sostanzialmente, che dà la bussola su quali scuole, per indirizzo di studio, meglio preparano agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma.
Ancora, il Liceo Newton all’Esquilino spodesta l’istituto Di Vittorio Lattanzio di via Teano nel settore licei scientifici delle scienze applicate e il Giordano Bruno si conferma il migliore Liceo delle Scienze umane. Poi Montale, Margherita di Savoia e Vittoria Colonna. Nessuna novità registrata nelle prime tre posizioni della classifica riguardante la categoria liceo artistico. Il miglior istituto tecnico economico è il Livia Bottardi.
Non è tutto. Tra gli istituti tecnici economici di Roma città, il Croce Aleramo si conferma alla guida della classifica in materia con il 78% di occupati dei diplomati: 20 punti in più in termini percentuali rispetto allo scorso anno. Al secondo posto, c’è il Leonardo Da Vinci di via Cavour, col 55%. Nell’elenco dei tecnici tecnologici, in pole position c’è, invece, l’Einstein, con il 53% degli occupati (che sottrae il podio al Faraday) e il Giovanni XXIII, con il 51. Il terzo posto è sempre dell’Arangio Ruiz. Mentre l’Amerigo Vespucci scala la lista dei professionali- servizi con il 50%.
Pari percentuale pure del Safi Elis, l’istituto enogastronomico alberghiero di via Satta, e di Tor Carbone.
Nell’elenco dei professionali industria e artigianato, al primo posto si classifica l’istituto Cattaneo con il 52% (poco meno dello scorso anno), seguito a ruota dal Magarotto (sempre con il 50%), come l’anno passato. Il gruppo di lavoro della Fondazione Agnelli, coordinato da Martino Bernardi, ha esaminato nel complesso i dati di 1.326.000 diplomati italiani di 7.850 scuole, in tre successivi anni scolastici (2017-2018, 2018-2019, 2019-2020). Le analisi e i confronti di Eduscopio si riferiscono a due compiti educativi fondamentali: la capacità dei licei, ma anche degli istituti tecnici di preparare ed orientare gli studenti ad un successivo passaggio agli studi universitari, e quella dei tecnici e degli istituti professionali di preparare gli studenti ad un positivo ingresso nel mondo del lavoro per quanti, dopo il diploma, non intendono approdare all’università e vogliono subito trovare un impiego. Per quanto concerne i risultati dei diplomati 2020 all’Esame di Stato in epoca Covid, si osserva un notevole incremento della media dei loro voti, che in generale, sul piano nazionale, arriva a 81,5/100, di circa 5 punti superiore a quella delle tre annualità precedenti. Se si considerano, invece, le immatricolazioni all’università cosiddette a “ritardo zero”, vale a dire quelle che vedono gli studenti iscriversi per la prima volta all’università nell’anno accademico immediatamente successivo alla loro Maturità, la percentuale per i diplomati 2020 risulta in crescita rispetto al passato. E, a livello territoriale, le crescite più forti si sono registrate, oltre che nelle Isole, in regioni del Centro Italia (+2,7% in totale rispetto ai diplomati 2019) come il Lazio.