liceo romano
Roma, lo studente israeliano finisce nella traccia del compito: scoppia il caso
Scattano i provvedimenti sul «caso», riportato dal Corriere della Sera, che ha investito il Liceo scientifico Augusto Righi di Roma, dove un docente ha chiesto ai ragazzi un tema sulle posizioni del compagno di classe israeliano. A far scoppiare la bufera, a quanto si è appreso, è stato, per l'appunto, un elaborato scritto, «Le ragioni di Israele», dal punto di vista dello studente, citato per nome e cognome e indicatore come «cittadino italo- israeliano». «È stata avviata una verifica e un'indagine interna ed è stato investito della questione l'Ufficio scolastico Regionale», ha reso noto ieri il dirigente scolastico dell'istituto di Via Campania, Cinzia Giacomobono.
L'episodio è stato segnalato anche al Ministro dell'Istruzione e del Merito. «Sto seguendo la vicenda con attenzione - ha aggiunto la preside - il mio compito è quello di vigilare affinché nessuna coscienza venga turbata, che si offrano strumenti critici al di là delle parti politiche, sociali, culturali, che si presentino solo strumenti di lettura della realtà». Se l'Usr Lazio accerterà responsabilità a carico dell'insegnante, che dovrà dimostrare di non aver violato il codice disciplinare della scuola, potrebbero partire sanzioni. Preoccupa sempre più la crescita, a livello globale, di episodi di antisemitismo dall'inizio del conflitto in Medioriente del 7 ottobre. L'allarme arriva per bocca di Stefano Gatti, ricercatore dell'Osservatorio antisemitismo della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec). Sono episodi con sfumature diverse. A casa nostra, l'antisemitismo circola soprattutto sul web.
Ma nel mese di ottobre si è registrato un cambiamento, «con circostanze legate principalmente al mondo reale», spiega l'esperto. «Forme di violenza, magari verbale - prosegue sono segnalate nelle università e nelle scuole. È un dato significativo». Oltre alle «manifestazioni, nelle quali sono stati lanciati slogan a favore di Hamas e terroristici». «In Italia - osserva ancora Gatti - le forze dell'ordine sono comunque sempre state molto efficienti ed efficaci nel contrastare l'antisemitismo. Periodicamente, i giornali e le televisioni danno conto di azioni contro estremisti islamici o contro forze neonaziste che possono essere autori di episodi di violenza antisemitica».
«Da sempre, l'antisemitismo aumenta nei momenti in cui gli ebrei sono al centro dell'attenzione, durante i conflitti in Israele, o nel Giorno della Memoria, ad esempio», aggiunge la sociologa Betti Guetta, responsabile dell'Osservatorio antisemitismo della Fondazione Cdec , confermando ad ottobre 2023 l'incremento significativo nello Stivale di fatti di antisemitismo offline. Ed è solo la punta dell'iceberg. «Le segnalazioni che raccogliamo da Nord a Sud, sia attraverso l'Antenna antisemitismo sia con altri strumenti, sono soltanto alcune. Per paura, ma anche per la grande preoccupazione ai rischi del conflitto nella Striscia di Gaza - conclude Guetta - numerosi episodi antisemiti non vengo.