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Roma, via al concorso per i Fori: bando internazionale per il nuovo anello pedonale
I migliori architetti e urbanisti del mondo sono chiamati a dare il proprio contributo alla riqualificazione del Centro archeologico monumentale, l’area che comprende il Colosseo e via dei Fori Imperiali fino al Campidoglio e che costituisce l’eredità urbana della Roma Antica. È stato presentato ieri ai Musei capitolini il concorso di progettazione internazionale, che mette in palio un «premio» di 474mila euro per il team vincitore, e con il quale si chiede agli aspiranti progettisti di immaginare la futura «passeggiata archeologica». Un percorso pedonale ad anello che a partire dal Colosseo, attraverso via di San Gregorio, via dei Cerchi, via di San Teodoro e la sommità del Campidoglio, scendendo poi su via di San Pietro in Carcere e via dei Fori Imperiali, riconduca i visitatori fino all’Anfiteatro Flavio. Sarà potenziata la percorribilità pedonale e l’itinerario sarà valorizzato con portali e installazioni che lo renderanno perfettamente visibile, sottraendo quindi spazio ai parcheggi e al transito delle auto. Ci sarà anche un secondo anello, in questo caso posto al livello dei Fori. Grazie al completamento delle passerelle poste all’interno degli scavi, infatti, sarà possibile visitare l’intero sito che dovrà tornare all’antica vocazione di piazza aperta e integrata nella vita cittadina.
«I Fori non devono essere solo un luogo archeologico e dei turisti, ma anche dei romani, bisogna far parlare la dimensione antica e quella moderna» ha spiegato il sindaco Roberto Gualtieri. E forse rispondendo alle polemiche di alcuni esponenti della sua stessa maggioranza, che chiedevano di cambiare radicalmente l’aspetto di via dei Fori Imperiali, il sindaco non ha usato giri di parole spiegando che «l’idea di "pompeizzare" il sito è irrealizzabile e forse anche discutibile, Allo stesso tempo via dei Fori non è neanche uno spazio per le macchine. La prospettiva del boulevard va salvaguardata e le due esigenze non sono incompatibili». A ribadire il concetto è stato poi il sovrintendente capitolino ai Beni culturali Claudio Parisi Presicce. «Rispetto al passato dobbiamo andare avanti e offrire nel modo più consono possibile la concezione dell’area archeologica, così come i servizi del sito in cui queste visite si svolgeranno». Insomma, strada e marciapiedi non si toccano (del resto lo aveva chiarito anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano). Via libera invece ad arredi rimovibili e alla sistemazione del verde, per offrire ombra e ristoro ai passanti, a nuova illuminazione e installazioni artistiche volte anche a mitigare l’impatto visivo delle reti da cantiere. Non solo quelle già presenti, ad esempio per i lavori della metro C, ma anche quelle che sarà necessario posizionare in vista degli interventi giubilari. E dato che gli autobus continueranno a transitare, bisognerà anche rivedere l’aspetto di pensiline e panchine rimuovendo i «relitti» (sic) rimasti nei pressi di largo Corrado Ricci, che sarà completamente pedonalizzata.
«Questo non è più solo il progetto dei Fori, quella formula si occupava solo di una parte dell’area, oggi il nostro progetto si riferisce all’insieme - ha spiegato Walter Tocci, delegato del sindaco per il Centro archeologico monumentale -. Non a caso l’opera più rappresentativa è la nuova passeggiata». Quello del concorso internazionale, il cui vincitore dovrebbe essere proclamato a febbraio 2024, è un primo passo verso il riassetto completo dell’area. Si procederà dapprima con un Piano operativo finanziato con 282 milioni (tra risorse Pnrr, giubilari e di Roma Capitale) che include interventi da realizzare nel triennio 2025-2027. Tra questi il potenziamento della mobilità, con l’attivazione dell’«Archeotram» e di nuove piste ciclabili, guardando anche al collegamento con l’Appia Antica. Ai Municipi invece sarà proposto di «adottare» aree archeologiche decentrate, ad esempio quella di Gabii nel VI e il parco di Centocelle. Entro il 2024, invece, si prevede l’approvazione in Assemblea capitolina del Piano strategico urbanistico che guarda a una programmazione decennale, includendo ulteriori ambiti di intervento. Da Colle Oppio, al Celio, dalle Terme di Caracalla a Circo Massimo fino a Bocca della Verità. «Stiamo parlando del più grande sistema di interventi mai realizzato - ha sottolineato Gualtieri - siamo orgogliosi di mettere tutto questo al servizio di Roma e del mondo».