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Roma, la Fascia Verde resta senza varchi: il flop della nuova Ztl
Altre cinque domeniche ecologiche disposte dal Comune tra novembre e marzo, con il blocco totale del traffico all’interno della Fascia verde, come cinque sono le telecamere montate finora sui 51 varchi d’accesso alla futura Ztl ambientale. Manca meno di un mese all’entrata in vigore dei divieti imposti ai motori più vecchi nel perimetro stabilito dalla giunta capitolina ormai un anno fa, ma Comune e Regione Lazio, che sta vagliando il provvedimento, non hanno ancora deciso quali modifiche potranno essere apportate a una delibera che ha avuto l’effetto di provocare la rivolta della popolazione. La petizione lanciata dal consigliere leghista Fabrizio Santori ha superato le centomila firme mentre i più infuriati sono arrivati a prendersela con la nuova segnaletica, vandalizzandola. Così ora Roma Servizi per la Mobilità, incaricata di installare i varchi, per i quali sono a disposizione 8,5 milioni di fondi europei, teme che anche le telecamere possano subire lo stesso trattamento. Per questo sulle 51 annunciate ad aprile dall’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, finora la società ne ha montate solo cinque lungo via Togliatti.
«Il montaggio dei dispositivi elettronici è attuato con cautela, in attesa dei chiarimenti normativi in materia, per evitare atti di vandalismo», spiega Roma Mobilità. I pali invece ci sono quasi tutti: 40 sono in strada e i restanti saranno posizionati entro fine mese. Campidoglio e Regione, insomma, devono dire cosa hanno intenzione di fare con la Ztl Fascia verde. A maggior ragione visto che, in assenza delle modifiche promesse ai cittadini, dal 1 novembre resteranno fuori non solo i motori benzina fino alla classe Euro 2 e diesel fino a Euro 3, che sono vietati già da diversi anni (stop ribadito da un’ordinanza del sindaco che scade il 31 ottobre) ma anche i veicoli a gasolio Euro 4. Questa è la categoria su cui si sta giocando la trattativa tra Roma Capitale e Regione, con quest’ultima che ormai da diverse settimane sta valutando se concedere al Comune una proroga di un anno. Slittamento da associare a voucher d’ingresso e permessi a chilometraggio. Ma se l’esigenza della Regione, a fronte delle procedure d’infrazione avviate dall’Unione europea, è di ridurre i livelli di inquinamento nella Capitale, quella avvertita in Campidoglio è di mitigare l’impatto della misura su quella fascia di popolazione che, di punto in bianco, non può permettersi di comprare un’auto nuova, magari ibrida o elettrica.
D’altra parte l’area «off limits» è ampia ed è compresa a est da via Togliatti, a ovest da via Pineta Sacchetti e via Newton, a sud da via di Vigna Murata e dal Raccordo Anulare, infine a nord dalla Salaria e dalla Flaminia. L’effetto di questa lunga attesa, tuttavia, è proprio quello di lasciare migliaia di automobilisti nel limbo. Solo le vetture diesel Euro 4, infatti, nella Capitale sono 146.756 (dati Aci 2022). Potranno ancora entrare in Fascia verde dal 1 novembre oppure no? Al momento la questione è ancora in mano ai tecnici della Regione e dal Comune tutto tace. O meglio, cinque giorni fa la giunta ha approvato le date delle prossime cinque domeniche ecologiche: 19 novembre, 23 dicembre, 14 gennaio, 25 febbraio, 24 marzo. A quel punto comunque dovrebbero essere già in vigore i nuovi divieti. E se gli Euro 4 sono in bilico, dall’assessorato alla Mobilità arrivano conferme sull’inizio della stretta almeno per Euro 2 benzina ed Euro 3 gasolio. Se saranno in funzione i varchi elettronici (con cui verranno comminate multe fino a 658 euro) o se ci si affiderà ancora alla polizia locale, non è chiaro. Nella seconda ipotesi però il rischio è di un «liberi tutti» identico a quello che finora ha consentito ai mezzi già vietati di circolare indisturbati in centro. Nel frattempo l’Assemblea capitolina si prepara ad affrontare l’argomento Ztl Fascia verde in un Consiglio straordinario. Non c’è ancora una data ma la richiesta delle opposizioni è di riunirsi prima dell’entrata in vigore dei divieti. Quindi entro ottobre.