Taxi introvabili, la "doppia guida" è già un flop: ecco perché
La «doppia guida» per i taxi romani è già un flop. E non dipende dai tassisti, che non sono contrari alla soluzione prospettata dall’amministrazione capitolina. I mancati riscontri agli appelli lanciati (secondo la categoria in ritardo) anche dal sindaco Roberto Gualtieri, dipendono dai tempi della burocrazia. Una questione di tempistiche che non porterà, entro luglio, più auto bianche a disposizione di romani e turisti. Questo mese, così come giugno e settembre, sono quelli di maggiore affluenza turistica. La possibilità di una seconda guida, quindi, è per forza di cose rimandata a settembre.
Secondo Angelo Mele, responsabile dell’Agci Lazio, per visura alla Camera di commerio e iscrizione a ruolo servono dai 15 ai 25 giorni. E ad oggi all’ente sarebbe arrivata solo qualche decina di richieste. L’ordinanza è del 25 maggio ma gli uffici di Roma Mobilità hanno inviato i moduli un mese dopo, «in netto ritardo rispetto al boom degli arrivi, largamente prevedibili, dei turisti».
La possibilità di aumentare le "guide" delle auto bianche, inoltre, non vale per agosto, quando ci sono meno turisti e anche i tassisti vanno in vacanza. Ma quante "doppie guide" potenziali potrebbero aiutare Roma a risolvere il rebus delle auto bianche? Secondo stime a braccio dei tassisti potrebbero essere tra le 800 e le 1.000. E l’ipotesi «bis», cioè quella di aumentare il numero delle licenze, secondo Mele potrebbe essere anche accettata dalla categoria, ma a fronte di aiuti durante i periodi di bassa stagione. E lancia una proposta che ha il sapore della provocazione: «Magari a gennaio, quando siamo costretti a restare ore fermi ai parcheggi e i vigili urbani ci cacciano perché intralciamola circolazione, il Campidoglio potrebbe aiutarci: mille euro andrebbero bene. Anche perché - spiega ancora - mentre dalla Regione qualche contributo per l’acquisto di auto nuove ed ecologiche è stato stanziato, pochi soldi, per carità, il Comune non ci ha dato un euro». Sulla stessa lunghezza d’onda Maurizio Berruti, rappresentante di categorie Tpl non di linea: «Più licenze?
Non si considera che sono rilasciate dalla Pubblica amministrazione determinando il giusto rapporto tra domanda e offerta e, quindi, per dare anche solo una licenza bisogna dimostrare che o c’è stato un aumento nel numero degli abitanti o c’è un aumento stabile della domanda, che non può essere dettata, però, dalla mancanza di autobus, tram o metro», causata da manutenzione straordinaria di infrastrutture e mezzi, oppure da scioperi come quello di ieri. Perché è quasi matematico: l’inefficienza del trasporto pubblico aumentala richiesta di taxi. E non è un caso che la "caccia grossa" all’auto bianca scatti principalmente dopo le 9 di sera, a causa dell’attuale chiusura della metropolitana per i lavori sui binari, mentre l’emergenza nell’emergenza si raggiunge in giornate di sciopero, proprio come avvenuto ieri, che ha visto fermarsi totalmente anche la linea A del metrò. «Il trasporto pubblico non di linea non può sostituire i bus o la metro perché, per legge, è un servizio collaterale», spiega ancora Berruti. Senza contare il traffico sempre in aumento». E ciò vuol dire una cosa sola: meno corse taxi a disposizione.