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Rifiuti, la resa dei romani al degrado: i numeri del disastro

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Martina Zanchi
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A temere che la qualità del servizio di raccolta rifiuti sia destinato, in futuro, a peggiorare ulteriormente sono oltre tre cittadini su dieci. Il 34,8%, secondo il report che Cgil e Federconsumatori presenteranno oggi nella sede del sindacato. Il dato è in peggioramento rispetto allo scorso anno, quando la percentuale di "pessimisti" era del 33%, mentre oltre sei intervistati su dieci (60,1%) ritengono che la situazione resterà più o meno la stessa di oggi. Una sfiducia che traspare anche quando ai cittadini viene chiesto se ritengono che il servizio possa migliorare. Appena il 5,1% è ottimista rispetto a circa il 7 dello scorso anno. «Il giudizio dei cittadini resta di gran lunga insufficiente - commenta Natale Di Cola, segretario generale di Cgil di Roma e Lazio - Ma la cosa che più ci preoccupa è la convinzione che le cose non miglioreranno neanche nel futuro. Anzi, aumenta il numero di chi pensa chela qualità peggiorerà. Dato che rafforza la nostra convinzione che il piano industriale di Ama sia inadeguato».

 

 

Intanto il Campidoglio è alle prese con la rivolta dei minisindaci. I presidenti dei Municipi V e VII Mauro Caliste e Francesco Laddaga, entrambi del Pd, hanno chiesto all’amministrazione uno sforzo immediato per ripulire i loro territori dai cumuli di immondizia rimasti in strada. «Nei nostri Municipi la situazione non è più sostenibile e i cittadini sono esasperati - denunciano- con l’aggiunta della preoccupazione che in concomitanza della festività del 29 giugno le condizioni possano nuovamente aggravarsi». Ai due presidenti dem si è aggiunto il minisindaco del Municipio VI, Nicola Franco di FdI, che denuncia una situazione «fuori controllo» e annuncia di aver scritto al prefetto. E mentre arriva la notizia che, a inizio giugno, l’Unione Europea avrebbe sollecitato valutazioni sul fatto che la capacità del futuro termovalorizzatore di Santa Palomba, pari a 600mila tonnellate di rifiuti l’anno, potrebbe rischiare di disincentivare il riciclo, il primo cittadino promette che alla fine del suo mandato, nel 2026, lascerà una città «pulitissima».

 

 

Per raggiungere l’obiettivo, però, ad Ama servono più mezzi e macchine, visto che nelle scorse settimane metà flotta è rimasta ferma a causa di guasti odi manutenzione in ritardo. E il problema è stato aggravato da alcuni intoppi giudiziari. «Il Tar ha annullato la gara del 2019 per l’acquisto di nuovi mezzi - ha spiegato Gualtieri- Sono arrivati i primi due in affitto e adesso ne arriveranno 40. Ma sono disponibile anche a usare i poteri commissariali per risolvere questo problema».

 

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