Cultura nel mirino
Roma, blitz degli eco-teppisti a Piazza Navona: ennesimo sfregio alla cultura
Nuovo assalto, e nuovo sfregio, degli ambientalisti di «Ultima Generazione» che intorno alle 15.30 del primo, affollatissimo, sabato di maggio hanno colorato di nero l’acqua della Fontana dei Quattro Fiumi. Immediato l’intervento dei carabinieri. Una replica di quanto accaduto circa un mese fa alla Barcaccia di piazza di Spagna al grido di «il nostro futuro è nero come quest’acqua: senza acqua non c’è vita e con l’aumento delle temperature siamo esposti alla siccità, da un lato, e alle alluvioni, dall’altro. Acqua che manca per coltivare il cibo, acqua che cade tutta insieme distruggendole case. Ci aspettano anni difficili, ma se non azzeriamo le emissioni subito saranno terribili». Immediata l’indignazione delle istituzioni, a cominciare dal sindaco Roberto Gualtieri che dopo aver rassicurato che la Fontana del Bernini «non ha subito danni permanenti» ha duramente condannato «insensato sfregio» sottolineando come «le lotte giuste diventano sbagliate se danneggiano i beni comuni. Non è mettendo a rischio il patrimonio artistico che si salva l’ambiente».
Pesante anche l’assessore capitolino alla Cultura, Miguel Gotor: «Gli ecoidioti colpiscono ancora. Ribadiamo sdegnati che i monumenti non sono palcoscenici in cui mettere in scena spettacoli surreali ma opere delicate e senza tempo da trattare con tutt’altro rispetto». Nel condannare lo sfregio al monumento il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano ha auspicato «che il Parlamento approvi quanto prima le nuove norme contro gli eco-vandali».
Richiede pene più severe anche l’assessore alla Cultura della Regione, Simona Baldassarre, mentre in serata è ancora il sindaco Gualtieri a rassicurare sui danni. «Per fortuna la tempestività dell’intervento della polizia locale e di Acea ha impedito che i danni fossero permanenti: la polvere è rimasta nella parte inferiore della vasca dove lo spesso strato di calcare l’ha protetta, ma se il liquido nero si fosse depositato su altre parti più porose del monumento sarebbero potute rimanere delle tracce con un danno irreparabile». Il costo dell’operazione di ripristino è stato quantificato in circa cinquemila euro, «ma il danno all’immagine è assai maggiore e il rischio incalcolabile».