sfida capitale

Il sindaco Gualtieri tira a lucido la Capitale per gli ispettori di Expo

Martina Zanchi

Se il sindaco Gualtieri, accogliendo gli ispettori del Bie a Palazzo Senatorio, ieri avesse voluto cercare un esordio più efficace per segnare la differenza con le altre città candidate a Expo 2030, probabilmente non l’avrebbe trovato.
«Sono onorato - ha detto ai commissari- di darvi il benvenuto in Campidoglio, la sede del governo cittadino più antico del mondo».

È trascorsa la prima giornata della missione del Bie nella Città eterna, tra l’analisi del dossier insieme al comitato promotore, al sindaco e agli assessori, una visita ai Musei capitolini e un pranzo veloce sulla Terrazza Caffarelli, in compagnia dell’attore-testimonial Pierfrancesco Favino, per poi trasferirsi nell’ufficio allestito ai Mercati di Traiano dove, nel pomeriggio, sono stati raggiunti dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. È una città tirata a lucido, o quasi, quella che ha accolto per la prima volta i delegati del Bureau International des Expositions. Spariti per la gran parte bandoni e transenne (ma non gli irriducibili venditori abusivi, fissi su via dei Fori Imperiali) e ripulite dai rifiuti le strade di fronte alla Vela di Calatrava, a Tor Vergata (ieri mattina la polizia locale ha fermato il traffico per consentire l’intervento straordinario di Ama), la Capitale ha cercato di prepararsi al meglio per fare bella figura con gli ispettori internazionali. Spettava al sindaco, invece, il compito di sottolineare i punti di forza della Città eterna. Nel breve discorso iniziale, Gualtieri ha puntato sulla capacità ricettiva e di accoglienza del territorio.

  

«Nessuna città in Europa ha più posti letto per gli ospiti: più di 200mila distribuiti su tutto il territorio». Tradotto: non avremo alcuna difficoltà a gestire l’arrivo degli oltre 23 milioni di visitatori stimati per Expo. D’altronde, ha evidenziato il primo cittadino, «tra meno di due anni, per il Giubileo, ci aspettiamo trenta milioni di pellegrini». L’accento poi è caduto sulla tradizione cosmopolita della Capitale, «crocevia strategico del dialogo interreligioso» con la presenza di una importante Sinagoga, della più grande Moschea d’Europa e, naturalmente, la sede del Vaticano.

Una città che, quindi, per sua natura non può assumere derive discriminatorie. «Siamo pienamente impegnati a favore delle pari opportunità per le donne e della parità di diritti per le comunità LGBTQ+». Un passaggio che nella saudita Riad, tra le favorite per il voto di novembre, non deve essere passato inosservato. E poi la promessa di far trovare, tra sette anni, una città «profondamente cambiata». Centrali per la trasformazione in corso i fondi in arrivo grazie al Pnrr («Next generation Rome - ha spiegato il sindaco - è un programma il cui budget, solo nei prossimi tre anni, supererà i tredici miliardi»). Ma il Bie è in Italia soprattutto per valutare la fattibilità dell’ambizioso dossier capitolino. Così, di fronte all’annuncio che i padiglioni di Expo saranno aperti fino all’una di notte, dal primo maggio al 31 ottobre 2030, gli ispettori hanno voluto accertarsi che i trasporti riusciranno a reggere l’impatto della kermesse.

«Ci hanno chiesto se la metro sarà aperta fino all’una, cosa che assicureremo», ha confermato il sindaco, precisando che quello di ieri è stato «un ottimo inizio». E si è detto «fiducioso» sull’esito della missione anche il presidente del comitato promotore, Giampiero Massolo, sottolineando poi che «basta prendere un taxi o un autobus oggi a Roma e si parla di Expo. Questo significa qualche cosa». Il programma di oggi, dopo un incontro con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e la visita agli studios di Cinecittà insieme al sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, prevede l’arrivo alla Vela di Calatrava, sito scelto come sede principale di Expo che gli ispettori vedranno per la prima volta. Compito del comitato promotore sarà quello di spiegare loro come sarà possibile trasformarlo in sette anni da landa desolata al quartiere futuristico descritto nel dossier, dotato di tutti i servizi oggi assenti. Domani sarà il premier Giorgia Meloni a ricevere i commissari del Bie, che in serata dovrebbero cenare insieme al ministro del Made in Italy Alfredo Urso. Venerdì, infine, il colloquio al Quirinale con il presidente Sergio Mattarella. E prima di riprendere l’aereo sabato, gli ispettori si godranno lo spettacolo privato al Colosseo per il Natale di Roma. Un viaggio metaforico dalle origini dell’Urbe verso il futuro, targato Expo.