Feste indigeste

Pasqua a Roma, invasione di turisti e rifiuti: oltre un milione di presenze e immondizia ovunque

Nicoletta Biasi

«La raccolta non è ancora perfetta però sta migliorando». Con queste parole il sindaco Roberto Gualtieri salutava la chiusura dell’impianto di Rocca Cencia, tra la gioia dei residenti e la preoccupazione di opposizione e sindacati. Con la Pasqua alle porte il timore di una nuova emergenza rifiuti era nell’aria. E così è stato. Nella Pasqua dei record, con i numeri del turismo che per la prima volta hanno superato quelli del 2019, certificando l’agognato addio al periodo della pandemia, ci si sarebbe aspettato di più. Una sorta di prova generale per quello che sarà il Giubileo del 2025 e dalla quale occorrerà trarre la giusta lezione. Fiumi di turisti hanno invaso la Capitale, con i sold out non solo negli alberghi ma anche nelle case vacanza ormai distribuite in tutta la città. E il pienone, oltre a bar, ristoranti e fortunatamente musei e siti archeologici, lo hanno fatto anche i cestini e i cassonetti dell’Ama. Dal centro alla periferia, senza distinzione. Da Magliana a Centocelle, da Monteverde al Trionfale, le fotografie sono sin troppo simili. Cassonetti pieni e sacchi di rifiuti in terra.

 

  

 

Nonostante Ama abbia potenziato il servizio, i cestini gettacarte del centro storico non hanno resistito al flusso di romani e turisti a passeggio. Via Capo le case, piazza di Pietra, Pantheon, via del Corso e i meravigliosi vicoli intorno a piazza Navona, via di Ripetta fino al Colosseo, strade sporche che imbarazzano i romani e invitano i turisti ad alzare lo sguardo, concentrandosi sulle bellezze della città eterna, umiliata da uno sozzume così diffuso. Difficile dire se e quanto la chiusura di Rocca Cencia, con le sue 200 tonnellate al giorno da redistribuire, abbia influito. Certamente in vista del Giubileo occorrerà riorganizzare un servizio così importante anche per l’immagine di una Capitale che ha dimostrato di essere in grado di attrarre masse sempre più imponenti di viaggiatori. Raccolta innazittutto ma anche spazzamento delle strade e dei vicoli ad alta affluenza turistica. In diverse capitali europee spazzini e idropulitrici sono parte integrante dei servizi cittadini, al pari del trasporto pubblico.

 

 

Alcuni importanti rioni poi vengono privati dei cassonetti dei rifiuti alle 18 della sera e nei giorni di festa, senza alcuna considerazione non solo dei residenti (che pagano comunque una Tari a garanzia di un servizio completo) ma anche della massiccia presenza di turisti ospiti delle case vacanza e che trovano non poche difficoltà a capire un sistema complesso e vacante come quello ideato in alcune zone del centro storico. Il risultato è quello di sacchi di immondizia agli angoli, tra le auto in sosta, o nelle aiuole degli alberi, dove giacciono per giorni. Il 2025 non è così lontano. Anzi, il Giubileo ormai alle porte. Il termovalorizzatore non sarà pronto prima del 2026. Agire sul modello organizzativo è forse l’unica strada che la giunta Gualtieri può percorrere in un lasso di tempo così stretto.