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Roma, gli ambientalisti colpiscono a piazza di Spagna: vernice nera nella fontana della Barcaccia
La lotta per l’emergenza climatica degli attivisti di “Ultima Generazione” non si arresta. Questa volta il blitz degli ambientalisti, che rientra nell’ambito della campagna “Non paghiamo il fossile”, colpisce uno dei monumenti più iconici della Capitale. A mezzogiorno Roma resta con il fiato sospeso: tre ragazzi, con tanto di striscione e slogan, gettano un liquido nero nell’acqua della Fontana della Barcaccia. Si tratta di carbone vegetale. Tra le urla e lo stupore dei passanti, intervengono i carabinieri. Fermati gli autori del misfatto.
“L’Italia è distrutta dalla crisi climatica ed ecologica. Compiamo azioni di disobbedienza civile nonviolenta per ottenere misure di contrasto al collasso ecoclimatico a cui stiamo andando incontro a causa delle troppe emissioni”: così gli attivisti di “Ultima Generazione” presentano agli italiani i loro obiettivi. Intanto, però, per attirare l’attenzione del governo, imbrattano i monumenti più celebri del Paese. Questa mattina a finire nel mirino del gruppo di ambientalisti più dibattuto degli ultimi mesi è stata la Fontana della Barcaccia. Progettata dal Bernini e situata in piazza di Spagna, insieme alla scalinata di Trinità dei Monti, la fontana è uno dei simboli della Capitale. Scelta come set di celebri film e apprezzata nel mondo per la bellezza inenarrabile, la Fontana della Barcaccia è stata oggi il bersaglio di un trio di ragazzi di “Ultima Generazione”. Il gruppo, nonostante il dissenso di passanti e turisti, ha versato un liquido a base di carbone vegetale nelle monumentali vasche.
“Se vedere quest’acqua nera vi sconvolge è perché, come noi, riconoscete quanto sia prezioso quello che stiamo perdendo. Tutti i rapporti ufficiali, anche quelli di fonte governativa, denunciano che le politiche dei governi sono insufficienti per contenere il surriscaldamento globale”, affermano sui loro profili social. “Questo significa che gli eventi estremi renderanno inabitabili le nostre terre. Significa che desertificazione e siccità aumenteranno vertiginosamente, causando migrazioni incontrollate. Significa che collasseranno tutti i nostri equilibri, economici e sociali. C’è un solo modo per frenare questa corsa verso il suicidio collettivo: interrompere le emissioni legate ai combustibili fossili”, aggiungono senza timore. L’attacco è stato prontamente bloccato dai carabinieri.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, dopo aver raggiunto piazza di Spagna per un sopralluogo, ha condannato l’azione dei tre ragazzi e, con dispiacere, ha commentato: “Stiamo valutando i danni. Stiamo lavorando per ripulire la fontana. Speriamo che non ci siano danni per il travertino. Sono atti sbagliati. Non bisogna colpire il nostro patrimonio storico-artistico. Condividiamo i temi di una sensibilizzazione dei cittadini sul rischio dei mutamenti climatici, ma questo non è il metodo giusto per farlo. Sono atti del tutto inutili”.