il futuro del lazio

Rocca lancia l’asse con Gualtieri per Roma: “Siamo in ritardo per il Giubileo”

Pietro De Leo

Un’intervista a Tgcom 24 è l’occasione, per Francesco Rocca, neo eletto Presidente della Regione Lazio, di analizzare i principali dossier sul tavolo una volta che avrà preso il timone del Palazzo di via Colombo. E, soprattutto, quel che sarà il rapporto istituzionale con il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri. «Ci incontreremo subito dopo il mio formale insediamento - dice Rocca - per fare una messa a punto per il bene della nostra città». E aggiunge: «Gualtieri sicuramente non ha ereditato una situazione facile, ma è ormai passato un anno e mezzo e io stesso non ho visto grandi segnali di miglioramento per quel che riguarda le condizioni della città e in particolare, sul fronte dei rifiuti, darò il massimo dell’appoggio e del sostegno perché è un interesse di tutta la Regione». Tuttavia «non consentirò che si continui ad utilizzare il resto della Regione come pattumiera di Roma». Alla voce province, infatti, osserva: «Viterbo rischia di vedere allargata la sua discarica: sicuramente io mi opporrò a questa soluzione perché è già in deroga e vuol dire che è già riempita. I conferimenti non possono essere solo nel viterbese da Roma. E non si possono più sprecare risorse mandando i rifiuti fuori regione perché la Capitale non riesce a risolvere il problema della differenziata». Sul tema, inoltre, aggiunge: «Si è dovuti arrivare a questa finzione del commissariamento che in realtà era soltanto una porta per consentire alla Regione di sopravvivere e vivacchiare senza particolari divisioni, facendo un piano rifiuti apparentemente senza termovalorizzatore. Questi giochetti – sottolinea Rocca- con me non accadranno più».

 

  

 

Poi c’è il tema dei principali appuntamenti in agenda per la Capitale: «Lavorerò per Expo 2030 che sarebbe un volano per l'economia. Il Lazio ha delle opportunità che perdere sarebbe imperdonabile. Non è scusabile il ritardo sul Giubileo: si sa in anticipo che i pellegrini arriveranno ogni 25 anni. Recupereremo il tempo perduto perché sia occasione di ricchezza diffusa, non solo per Roma ma anche per le province. Bisogna ricordare che la Capitale è non solo la locomotiva ma anche il treno del Lazio». L’agenda di ieri, peraltro, è stata segnata anche da un appuntamento importante sul piano politico della coalizione. La Lega, infatti, si è riunita nella sua sede romana, alla presenza del Segretario Matteo Salvini, per fare il punto sulla tornata elettorale. Al consesso hanno partecipato i parlamentari del Lazio, i dirigenti, i consiglieri eletti e quelli uscenti. «Salvini ha espresso grande soddisfazione per il consenso della Lega, che ha premiato anche la qualità delle liste», si legge in una nota. Nella regione, prosegue il comunicato, il partito «ha ottenuto il 23% in Provincia di Rieti, il 12,7% in provincia di Latina, il 12,3% in provincia di Frosinone». La soddisfazione di Salvini per l’esito delle urne viene confermata al Tempo da fonti presenti alla riunione, nel corso della quale il segretario avrebbe sottolineato come il consolidamento del risultato delle politiche sarebbe un fatto politico rilevante. Mentre, infatti, in Lombardia la Lega ha una lunga tradizione nel governo del territorio, nel Lazio ci sarà l’esordio, e questo costituisce il rafforzamento di un percorso che vede, appunto, un buon contributo delle notizie.

 

 

Ora, dunque, occhi puntati alla giunta. Nella riunione di ieri, a quanto filtra, non si è ancora entrati nel cuore della questione. Il dossier, infatti, sarà esaminato dal Coordinatore regionale Claudio Durigon, insieme al coordinatore romano Davide Bordoni, nei prossimi giorni. Ma c’è la presa d’atto su un dato: la legge elettorale regionale ha penalizzato il partito guidato da Matteo Salvini. A sostanziale parità di percentuale, infatti, mentre il Movimento 5 Stelle ha conquistato quattro consiglieri, la Lega (e Forza Italia) soltanto tre. Uno stato di cose che i salviniani probabilmente rivendicheranno nel confronto per gli incarichi di giunta, chiedendo un riequilibrio del gap di rappresentanza che il sistema di voto ha creato in Consiglio. Nomi ancora non se ne fanno. Su deleghe e caselle, tutto viene demandato al completamento del puzzle. Intanto, sempre ieri è stata messa in moto la macchina organizzativa per la campagna di gazebo che si svolgerà nel prossimo week end: un’iniziativa per ringraziare gli elettori e definire le prospettive della partecipazione al governo regionale.