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Incendio Aprilia, bruciano i capannoni: è allarme amianto

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Disastro ambientale ad Aprilia, maxi incendio alla ex Freddindustria (ex dogana) piena di amianto. Dopo il maxi incendio divampato nella serata di lunedì sulla Pontina, nello store Orizzonte a Castel Romano, poco fa le fiamme sono divampate ad Aprilia. Un  enorme  colonna di fumo nero e tossico si è innalzata in cielo ed è visibile da più zone della città, addirittura da Ardea e sulla Pontina. Lanciato l'allarme la sala operativa del comando di Latina ha inviato in via Enna diverse squadre dei vigili del fuoco. Sul posto sono intervenute le squadre di Aprilia, Latina con anche autobotti, autoscala e carro autorespiratori. Presenti anche in ausilio i volontari della protezione civile Alfa. Per il momento i vigili del fuoco stanno operando per abbassare le fiamme e cercare di estinguere nel più breve tempo il rogo. "Le operazioni di spegnimento sono delicate -  commenta Riccardo Ciofi  dal sindacato dei vigili del fuoco - a causa della grandezza del sito e della composizione delle coperture dei capannoni che contiene presumibilmente amianto".

A quanto pare i capannoni della struttura erano ricoperti di amianto. A confermarlo l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto che 3 anni fa aveva denunciato l'accaduto. "La nube tossica visibile anche dalla Pontina è composta da diossine e altri componenti cancerogeni e tossico nocivi - spiega Bonanni - Esiste anche un rischio legato alla contaminazione del terreno e delle falde acquifere. In ogni caso quello che ci preoccupa è proprio la presenza di amianto. Non è bastata la segnalazione di Vincenzo La Pegna, già assessore e attualmente consigliere comunale di Aprilia, e del luogotenente della GdF Vincenzo Chiocca, anche quali componenti dell’Ona, inoltrata il 9 ottobre 2020, alla Procura della Repubblica di Latina, perché nulla si è mosso e ora le coperture in cemento amianto si stanno sbriciolando nell’incendio. Vista la situazione l’Ona invita i cittadini a tenere chiuse le finestre, portare in casa gli animali domestici e i panni, evitando per i prossimi giorni di consumare gli alimenti coltivati nei dintorni, specialmente quelli a foglia larga, lanciando un appello alle istituzioni affinché siano monitorati i livelli di diossina e anche di polveri e fibre di
amianto.

“È vergognoso – ha commentato a caldo vedendo le impressionanti immagini l’avvocato Bonanni - il ritardo nella messa sicurezza dell’area contaminata, nonostante le continue segnalazioni del consigliere comunale Vincenzo La Pegna e dell’Ona, compreso un esposto alla Procura della Repubblica di Latina che ha ritenuto di non disporre la bonifica. Ora purtroppo è tardi, le fibre killer si stanno diffondendo nella città, creando un vero disastro ambientale”. Intanto è già operativo il numero verde gratuito dell’associazione 800 034 294.
di Massimiliano Gobbi

 

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