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Elezioni Regionali Lazio, scintille tra i candidati su rifiuti e sanità

Pietro De Leo
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È verso la fine che arriva l’acuto. Quando al candidato del centrodestra, Francesco Rocca, viene chiesto se gli facciano male gli attacchi personali spesso a lui rivolti da alcuni media durante questa campagna elettorale. L’argomento è il suo passato, quando neanche ventenne ebbe una storia di droga di cui pagò il conto con la giustizia, per poi risalire, studiare, diventare avvocato e dedicarsi ai più deboli. «Vedere che un uomo sia schiacciato a vicende di 40 anni fa, come se i 40 anni successivi non valessero niente mi amareggia», spiega Rocca che poi sottolinea il valore del «sapersi ricostruire una vita dopo un errore». Poi l’affondo. «Qualcuno dal suo telefono la mattina fa partire gli articoli che parlano di me», dice. E magari vorrà dire qualcosa o magari no, la smorfia che si stampa sul viso di Rocca mentre Alessio D’Amato, candidato del centrosinistra ed assessore uscente alla Sanità, nello slot successivo, assicura che «da me non sentirete mai parole offensive nei confronti dei miei competitor».

Tutti i particolari risaltano, in una corsa così importante. Per il resto, il primo confronto a tre della corsa per la Regione Lazio ha riservato un confronto veloce e incentrato sui temi concreti. Teatro della sfida, il Palazzo dell’Informazione dell’agenzia AdnKronos. Arbitro, il direttore Gian Marco Chiocci che ha dettato temi e tempi. Due minuti a testa per ogni risposta a disposizione di Rocca, D’Amato e Donatella Bianchi, candidata del Movimento 5 Stelle. Un viaggio di un’ora lungo i principali temi che scandiscono l’agenda politica regionale.

RIFIUTI
Il completamento del ciclo dell’immondizia e la realizzazione del termovalorizzatore sono i punti centrali. «Sì chiaro e netto al termovalorizzatore», dice Rocca. Tuttavia, «per l’attenzione che il centro è Alessio D’Amato: «Va fatto nei tempi più rapidi possibili. Ci sono appuntamenti importanti che attendono la Capitale a partire dal prossimo Giubileo». E aggiunge: «Bisogna aiutare il sindaco Gualtieri, nella sua figura di commissario, a chiudere il ciclo rifiuti a Roma dopo una stagione troppo caratterizzata da discarica e rifiuti portati in termovalorizzatori in altre città italiane ed europee».

SALUTE
Il sistema sanitario è un altro tema centrale del governo regionale. Di priorità all’«investimento sui presìdi territoriali» parla Donatella Bianchi, che sottolinea la necessità di «fare in modo che il primo livello di intervento venga garantito vicino a casa». Secondo la candidata pentastellata, è «inaccettabile il "turismo sanitario"», che spinge molti cittadini del Lazio a curarsi altrove. Rocca insiste sulle liste d’attesa, che definisce «spaventose. Per i cittadini aspettare 46 ore per un posto letto è assurdo. Bisogna digitalizzare, visto che ci si prenota con il fax e il telefono. Medici e professionisti non sono sostenuti adeguatamente». E punta il dito su «una sanità romanocentrica». D’Amato, dal suo canto, da assessore regionale difende il lavoro compiuto. La Regione, spiega, «esce Ora La durata del primo confronto tra i candidati alla presidenza della Regione Lazio organizzato dall’agenzia AdnKronos al Palazzo dell’Informazione da una lunga stagione di commissariamento» e sottolinea che l’amministrazione ha ereditato «10 miliardi di disavanzo che ha bloccato il turn over per dieci anni». Inoltre, specifica, «la qualità del Ssr si misura su livelli essenziali di assistenza, e dal 2015 in poi sono tutti in aumento e in crescita. Ciò non vuol dire che non ci siano problemi, ma vanno affrontati investendo sul servizio sanitario regionale.

AUTONOMIA
Per tre candidati alla poltrona di Presidente di Regione tiene banco anche la riforma dell’autonomia, che il governo ha in cantiere. «Sono contrario nettamente al progetto di autonomia differenziata del ministro Calderoli – tuona D’Amato - peraltro con una modalità di applicazione, quello dei Dpcm, che tenta di esautorare la dialettica parlamentare». Di «spacca-Italia» parla invece Bianchi. «Separerà le Regioni che potranno offrire servizi di Serie B da altre che hanno fatto un percorso diverso». Rocca, invece, si dice favorevole all’autonomia differenziata a patto che sia utile «a dare risposte. Sarei contrario se dovesse creare cittadini di serie A e B».

STADI
Affrontato anche l’argomento della realizzazione delle strutture per ospitare le due squadre di Serie A. «Si deve fare lo stadio della Roma e si deve fare lo Stadio della Lazio», dice Rocca che anzi per i biancocelesti ha un’idea: «Mi auguro si ponga l’attenzione sullo stadio Flaminio». D’Amato, sullo stadio dei giallorossi, osserva: «Certo che si farà, è stata individuata l’area di Pietralata. Spero si faccia anche quello della Lazio». Favorevole al nuovo stadio della Roma anche Bianchi «purché ci sia una riqualificazione urbana dell’area. Quindi va fatto con una visione di sistema. Nuovo cemento deve portare nuove compensazioni».

GIUNTA
Bocche cucite da Rocca e Bianchi alla domanda se hanno pensato a dei nomi per la squadra che li affiancherà in caso di vittoria. D’Amato, invece, due figure le ha individuate: Alessandra Sartore per il Bilancio, e Luigi Manconi, «autorevole sociologo che si è sempre occupato di diritti». 

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