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Roma, addio al “pratone” di piazza San Giovanni: spazio ai sampietrini

Martina Zanchi
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Dimenticate l'ingresso della basilica di San Giovanni in Laterano come si presenta oggi, con i grandi prati che costeggiano il vialetto che porta al sagrato. Per il Giubileo 2025 il piazzale sarà trasformato e l'erba delle aiuole sparirà, lasciando spazio a una distesa di sampietrini. La novità, emersa durante l'ultima commissione speciale Giubileo, l'ha spiegata Maurizio Pucci, delegato del sindaco Roberto Gualtieri, nel suo ruolo di commissario straordinario per l'Anno Santo. E lo stesso primo cittadino, nell'intervista esclusiva pubblicata da Il Tempo il 6 ottobre, aveva annunciato proprio la riqualificazione di piazza San Giovanni. Nella commissione, presieduta dal consigliere capitolino Dario Nanni, il braccio destro di Gualtieri ha spiegato a grandi linee l'intervento immaginato per il piazzale della Chiesa madre della diocesi di Roma. «L'area antistante - ha detto Pucci - sarà trasformata sostituendo gli "infelici" giardinetti, che non servono a niente e nessuno, con un grande plateatico di sampietrini realizzando, finalmente, il grande sagrato che conduce verso la basilica».

 

 

Un'idea analoga, ha aggiunto, riguarderà la basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Per mettere mano materialmente all'esterno delle grandi chiese di Roma, ma anche per redigere i progetti, la struttura commissariale di Gualtieri ha bisogno tuttavia dell'approvazione del Dpcm specifico per il Giubileo. Il sindaco lo ha sottolineato nelle scorse ore: «Abbiamo predisposto più di 400 interventi. Dobbiamo partire rapidamente, per questo speriamo che il Dpcm per la fase operativa arrivi presto». Un appello al nuovo governo di centrodestra che, proprio in questi giorni, sta riempiendo le caselle dei ministeri. La scadenza è quella del 31 dicembre 2024, entro la quale devono essere realizzati i 135 interventi finanziati con oltre 1,3 miliardi di fondi giubilari. Poi c'è il lungo elenco di «Caput Mundi»: mezzo miliardo per 335 opere che, alla vigilia dell'evento, dovranno aver raggiunto uno stato di avanzamento medio di almeno il 50 per cento. Ma il tempo stringe.

 

 

Calendario alla mano, sembra improbabile far partire qualche cantiere entro il 2022 anche perché, archiviati decreto e progettazioni, bisognerà avviare le conferenze dei servizi e infine indire le gare d'appalto attraverso Invitalia. Almeno quelle più costose. Qualche speranza di veder partire i lavori quest'anno, infatti, c'è solo per gli interventi più piccoli. Ad esempio, ha spiegato il delegato del sindaco, il restauro delle fontane fino a 150mila euro. Potrebbero rientrarvi quelle della «Lumaca» e della «Palomba» di Villa Pamphili, per cui sono a disposizione 179mila euro. In generale, però, per arrivare pronti al Giubileo servirà una corsa contro il tempo.

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