comune di roma

Campidoglio, l'ex capo staff con la laurea falsa: condannato

Attilio Ievolella

Nove anni fa, con Ignazio Marino in Campidoglio, le dimissioni da capo dello staff dell'allora vicesindaco di Roma, Luigi Nieri. Ora, per Andrea Bianchi, è arrivata in Cassazione la condanna definitiva a un anno di reclusione per il reato di falso - con pena sospesa -, commesso mettendo nero su bianco una bugia, cioè il possesso di una laurea in Giurisprudenza in realtà non conseguita, nella dichiarazione indirizzata alle Risorse Umane di Roma Capitale per la candidatura all'incarico. Infruttuosa la linea difensiva proposta dal legale di Bianchi e mirata a sostenere che «il conseguimento della laurea non costituiva requisito necessario per il conferimento dell'incarico».

  

La Cassazione ha replicato che «la falsa dichiarazione ha tratto in inganno l'ente pubblico su un requisito personale del candidato e ha avuto anche rilevanza ai fini del conferimento dell'incarico», senza dimenticare che «il compenso - 115mila euro lordi l'anno - da attribuire a Bianchi era stato determinato tenendo conto, tra l'altro, dell'alta qualificazione professionale da lui vantata e determinata, inevitabilmente, anche dal titolo di studio».

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In data 1.10.2022 riceviamo e pubblichiamo la seguente rettifica
"Si segnala l’inesatta indicazione secondo la quale sarebbe stata “confermata” dalla Corte di Cassazione “la decisione presa dai giudici della Corte di Appello di Roma nel 2020”. Contrariamente a quanto affermato dall’autore dell’articolo, infatti, la Corte di Appello di Roma, nella richiamata sentenza, in riforma di quanto a suo tempo deciso dal locale Tribunale, ha assolto gli imputati - tra i quali il Dott. Adalberto Bertucci – “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato”, senza esprimere alcuna censura sulla regolarità delle procedure di selezione del personale a suo tempo adottate dalle Aziende municipalizzate interessate alla vicenda. Inoltre, non può non segnalarsi, come contrariamente al vero, l’autore dell’articolo affermi quanto segue: “L’estromissione di Di Lauro dall’azienda era arrivata nell’aprile del 2017, a seguito della decisione con cui il Tribunale penale di Roma aveva condannato nel 2016 l’allora amministratore delegato di “Metro s.p.a.”, Adalberto Bertucci per il reato di abuso d’ufficio per aver proceduto in modo irregolare all’assunzione del lavoratore..”. Ebbene, il Dott. Bertucci non ha mai ricoperto la carica di Amministratore Delegato di Metro S.p.a. e, soprattutto,

In secondo luogo non ha mai proceduto all’assunzione del citato lavoratore, non essendo stato mai, per l’effetto, condannato (sia pure in primo grado) in relazione all’assunzione del Di Lauro. Si chiede, pertanto, che venga pubblicata tempestivamente apposita rettifica nei
termini cui sopra, ai sensi e per gli effetti dell’art. 8 della Legge n. 47/1948, soprattutto al fine di evitare doverose iniziative giudiziarie che dovrebbero essere altrimenti intraprese, a tutela dell’immagine e della reputazione del mio assistito".