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Regione Lazio, è infornata elettorale. "Promozioni facili" in quattro bandi

Susanna Novelli
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«Accertare la capacità di sviluppare ragionamenti complessi». È questo il requisito che accomuna le ultime quindici «promozioni», dal sapore vagamente elettorale, disposte dal Consiglio della Regione Lazio. Suddivise in quattro bandi, pubblicati il 13 settembre con scadenza 23 (ieri), le nuove posizioni sono riservate al personale del ruolo del Consiglio regionale e prevedono nel particolare, sette unità «con profilo esperto-area amministrativa»; tre per «personale dirigenziale a tempo indeterminato con profilo amministrativo» (l'unico per il quale è prevista anche la prova orale); tre per la fascia «C» per «assistente area amministrativa» e altri due, sempre fascia «C», per «assistente area sistemi informatici e tecnologie».

 

I bandi, tutti di 21 pagine, sono di fatto un «copia e incolla» ad eccezione di quello che prevede l'assunzione a tempo indeterminato. Oltre alla valutazione dei titoli di studio e specializzazione, la progressione della posizione di lavoro è data da una prova scritta composta da cinquanta test a risposta multipla da completare in sessanta minuti. Tutte le prove, a prescindere dal profilo richiesto, sono volte «ad accertare la capacità di sviluppare ragionamenti complessi e di utilizzare e applicare nozioni teoriche per la soluzione di problemi specifici e casi concreti nonché a valutare eventuali altre attitudini richieste dallo specifico ruolo da ricoprire». Un requisito assai scontato, considerato che i bandi sono rivolti al personale già assunto in seno al Consiglio regionale.

Ad alimentare il dubbio che i quattro bandi rappresentino di fatto la più classica delle «infornate» elettorali - considerate le prossime regionali che si dovrebbero tenere tra dicembre e fine gennaio - la composizione delle commissioni. L'articolo 7 è praticamente indentico per tutti e quattro di bandi di concorso.

 

E recita: «La commissione, ai sensi dell'articolo 101 del Regolamento, è nominata dal Segretario generale con proprio provvedimento ed è composta da tre componenti, di cui uno con funzione di presidente». Il Presidente della Commissione «è scelto fra i dirigenti del Consiglio regionale» oppure, come legge impone «di altre amministrazioni pubbliche», nonché tra i professori di prima fascia di università statali o equiparate, anche collocati a riposo. Gli altri due componenti sono scelti «tra i dirigenti del Consiglio regionale» oppure, di altri enti pubblici, professori di ruolo di università statali o equiparate, anche straniere, nonché esperti nella valutazione degli ambiti di competenza; le funzioni di segretario di commissione sono svolte da un dipendente di categoria. È data insomma l'opportunità che la commissione venga composta - anche completamente - da personale interno. Una «regolarizzazione» che calza a pennello in concomitanza con l'apertura delle urne e l'imminente azzeramento del Consiglio regionale.

Il nuovo piano di fabbisogno triennale del personale è infatti dei primi di giugno. I bandi potevano essere fatti a questo punto o prima o dopo il voto di domenica.

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