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Roma, dehors e tavolini-Covid via dal Centro. Penalizzato solo il I Municipio

Damiana Verucci
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È stato rimandato per oltre due anni, ma alla fine il momento sembra essere arrivato. Almeno nel I Municipio, per un problema di sovraffollamento, gli esercenti dovranno smantellare tavoli e dehors all'aperto e ritornare come erano prima dell'emergenza pandemica. Il 30 settembre, infatti, scade ufficialmente la proroga alle occupazioni di suolo pubblico concessa dal Governo dopo il provvedimento voluto dalla giunta Raggi che consentiva un ampliamento degli spazi all'aperto fino al 50% in pieno Covid. Il primo ottobre subentra la delibera del Campidoglio, a firma della amministrazione Gualtieri, che dà ulteriori tre mesi agli esercenti per continuare ad allargarsi considerando il periodo di crisi e le varie difficoltà economiche. Delibera che però non vale per i titolari dei locali che insistono nel territorio del I Municipio di Roma. Si tratta quindi di circa 1200 imprenditori che hanno richiesto e ottenuto la osp emergenziale e che ora dovranno rinunciarci.

 

 

Man mano che si avvicina la data fatidica, le più importanti associazioni di categoria gridano allo scandalo e chiedono come minimo altri 30 giorni per poter continuare a servire i clienti all'aperto. Del resto, secondo i titolari delle attività in questione, la possibilità di ampliare e in qualche caso addirittura di raddoppiare la superficie esterna al proprio locale è significato per la maggior parte la sopravvivenza in un momento di crisi sanitaria, che ora però, come dicono anche da Fipe e Fiepet, è diventata crisi economica. Il caro bollette, l'aumento dei costi delle materie prime, il calo generale dei consumi, spinge gli imprenditori romani a pensare che rinunciare a quei metri di occupazione in più significhi ulteriori conti in rosso. Anche perché i romani si sono ormai abituati a mangiare fuori sentendosi più sicuri per via di un virus che sembra non rinunciare a circolare e nella Capitale, si sa, le belle serate e un clima mite possono tranquillamente durare per tutto il mese di ottobre.

 

 

C'è poi un altro aspetto da considerare, la delibera del Campidoglio crea una disparità di trattamento tra esercizi che insistono nel territorio del centro storico e quelli che ricadono in altri municipi della città che potranno continuare ad utilizzare fino a fine dicembre gli spazi esterni extra. Da qui la "minaccia" dei ricorsi che si trova a dover affrontare ogni volta l'Amministrazione a fronte dell'annuncio di un provvedimento restrittivo. Alcuni di questi ricorsi al Tar, tuttavia, su materie analoghe, «sono stati vinti e hanno costretto il Comune ad un passo indietro o ad una revisione immediata dell'atto. Resta il fatto che la delibera entrerà in vigore tra pochi giorni e a fronte dei controlli che già si annunciano inflessibili, l'esercente si troverà a dover smantellare tutto o a dover pagare una sanzione che può diventare chiusura dell'esercizio in caso di reiterazione.

 

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