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Roma, ospedali invasi dai topi: a rischio Cto, Sant'Andrea e San Camillo

Antonio Sbraga
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C'è già chi lo ha ribattezzato il CTO(po). Nel Centro Traumatologico Ortopedico «Andrea Alesini», infatti, il sindacato Fials denuncia la presenza dei roditori: «Nei sotterranei del Cto, al piano -3, sono stati trovati escrementi di topi - denuncia Domenico Sestili, dirigente sindacale della Fials Asl Roma 2 - E anche nell'area verde vicina all'uscita secondaria, su Via Costantino, ci sono cassonetti del servizio Ama dove gli operatori sanitari hanno visto topi grandi come gatti. Il rischio non riguarda solo l'incolumità del personale, ma è elevato anche per i residenti nella zona. Per questi motivi chiediamo al direttore generale dell'Asl Roma 2 di far eseguire una derattizzazione utilizzando delle società specifiche e certificate nel settore. Anche perché, a circa 50 metri da quell'isola ecologica infestata dai topi, sono ubicati i gruppi elettrogeni del Cto e la presenza dei roditori - conclude Sestili - rischia di provocare un black-out».

 

 

La presenza dei topi non preoccupa solo gli operatori del Centro Ortopedico, ma anche quelli di altri ospedali romani: al Sant'Andrea la scorsa settimana sono spuntate le trappole al 9° piano per dare la caccia agli «oramai sempre più intraprendenti ratti nosocomiali», denuncia il NurSind Roma, come al San Camillo-Forlanini (nello spogliatoio femminile del personale, nel padiglione Morgagni, almeno stando a quanto segnalato dai dirigenti del sindacato infermieristico). Però, nel Cto, non è il solo problema: nel luglio scorso l'impianto d'area condizionata è andato in tilt sia nel reparto di Week Surgery al 3° piano (ristrutturato nel gennaio del 2020 per complessivi 2 milioni di euro) che nell'Unità Spinale al 4° piano. E da mesi le sale operatorie non hanno più a disposizione il supporto del sistema di sterilizzazione e lavaggio dei ferri per problemi alla macchina sterilizzatrice lava ferri automatica. Nelle nuove sale operatorie realizzate al 4° piano, infatti, non è presente il supporto della sterilizzatrice: fino al giugno scorso si continuavano ad usare le apparecchiature vecchie, ubicate al 2° piano, che poi, per problemi tecnici, ormai non sono più utilizzabili. I ferri chirurgici sterili, quindi, arrivano al Cto con il servizio-navetta che parte dal Sant'Eugenio. Ma il Cto (insieme al Sant'Eugenio) dipende anche per il servizio mensa da ben 11 mesi (in questo caso dall'ospedale Pertini). Dopo il blitz del Nas che, nell'ottobre scorso, chiuse la cucina del Sant'Eugenio, dove riscontrò «gravi non conformità».

 

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