commercio illegale

Roma, i venditori abusivi nascondono la merce nei tombini: magazzino sotterraneo in Centro

Alessio Buzzelli

Come fanno i venditori ambulanti di Roma a trasformare magicamente una bottiglietta d'acqua o un foulard in un ombrello nel giro di qualche istante dopo la caduta della prima goccia di pioggia? Una domanda che in molti, nella Capitale, si saranno posti e alla quale, probabilmente, non hanno saputo trovare risposta. Ma la riposta naturalmente c'è, e non ha a certo che fare con la magia, né con qualche soprannaturale talento; più semplicemente, gli abusivi nascondo la propria merce negli anfratti più reconditi delle strade Città, così da poterla avere a portata di mano nel caso servisse o per nasconderla qualora dovessero arrivare le forze dell'ordine. Nascondigli a dir poco creativi, quando non direttamente geniali: tra tombini e siepi, cabine elettriche e tronchi vuoti degli alberi, cestini dell'immondizia e, in alcuni casi, persino nei confessionali delle chiese, i luoghi dove imboscare la merce sono molti e spesso difficilissimi da individuare.

 

  

 

Giusto ieri, per fare l'esempio più recente, una pattuglia della Polizia Locale di Roma hanno rinvenuto un quantitativo non indifferente di merce stipato all'interno di alcuni tombini situati nelle stradine circostanti la Fontana di Trevi. Ombrelli, vestiti, accessori per telefoni e anche bottigliette d'acqua nascoste al di sotto della strada, cioè letteralmente nelle fogne della Capitale: tutta merce che, in barba a qualunque minima norma igienica, era destinata ad essere venduta a qualche sprovveduto turista. Il fatto poi che gli oggetti siano stati trovati nei pressi di un sito turistico così frequentato come la Fontana di Trevi non è certo un caso. Sono proprio questo tipo di luoghi, in cui abbondano i visitatori stranieri, infatti, ad essere i più utilizzati dagli abusivi per nascondere la merce, ed il motivo è semplice. Occultando gli oggetti nei pressi del proprio «luogo di lavoro», che solitamente si trova in qualche punto del centro città, il venditore ha a portata di mano tutto ciò che gli serve nel minor tempo possibile. Il caso di scuola è quello dell'arrivo di un improvviso temporale: in quella situazione al venditore bastano pochi secondi per aprire il tombino, depositare ciò che fino a quel momento stava vendendo e prelevare ombrelli e incerate, merce ovviamente più appetibile per i passanti sorpresi dalla pioggia.

 

 

Di questi oscuri ricettacoli di merce di pessima qualità il centro di Roma è pieno, soprattutto nelle aree vicine a siti come Piazza Navona, Pantheon, Fori Imperiali e Colosseo, dove però di solito ai tombini vengono preferite cabine elettriche e siepi poco curate. Proprio di fronte all'anfiteatro Flavio, per fare un altro esempio, sono stati rinvenuti a più riprese oggetti di vario genere imboscati tra la vegetazione spesso incolta che ricopre la collinetta che separa via degli Annibaldi e Largo Agnesi da Piazza del Colosseo. Probabilmente, però, il nascondiglio più fantasioso - e inutile - di sempre è stato quello trovato qualche anno fa da alcuni venditori abusivi, i quali pensarono bene di nascondere prodotti contraffatti nel confessionale della Chiesa del Santissimo Sacramento in via Poli, prodotti poi requisiti dalla Polizia. Solo tra ieri e l'altro ieri gli agenti della Polizia Locale, diretti dal Dott. Stefano Napoli, nell'ambito dei controlli anti abusivismo hanno sequestrato diverse centinaia di oggetti, cui vanno sommati gli altri 10mila posti sotto sequestro nell'ultima settimana, in particolare nelle aree del Centro Storico e quelle a ridosso di Castel Sant' Angelo e di San Pietro, dove le pattuglie del I Gruppo Centro e Prati hanno eseguito in più occasioni il sequestro penale di articoli come borse, portafogli e cinte con marchi contraffatti.