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Scuola, rientro in classe con pochi insegnanti. I presidi: centinaia di cattedre scoperte

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Valentina Conti
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«Ad oggi mancano ancora alcune centinaia di insegnanti per coprire le cattedre delle scuole romane. Pur sapendo che entro la fine di agosto dovrebbero essere immessi in ruolo i vincitori del concorso, noi temiamo che ciononostante molte cattedre rimarranno scoperte. Per cui si dovrà ricorrere alle graduatorie provinciali». A lanciare l'allarme a Il Tempo è il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi di Roma, Mario Rusconi. «Nell'ipotesi in cui si dovrà far ricorso alle Gps (Graduatorie provinciali per le supplenze) - prosegue Rusconi auspichiamo che non accada quello che è successo negli scorsi anni, anche nell'ultimo, quando i docenti mandati dall'Ufficio scolastico regionale si sono presentati a scuola tra gennaio e febbraio».

 

Il motivo per il quale mancano gli insegnanti? «Perché i concorsi, troppo diradati nel tempo, non riescono a selezionare i docenti richiesti», spiega il leader del sindacato che riunisce capi di istituto e alte professionalità della scuola. Intanto, le scuole si preparano ad accogliere in futuro la novità del cosiddetto «mobility manager». Con l'emendamento di Gabriella Di Girolamo del MoVimento Cinque Stelle, già approvato al Senato, infatti, saranno realtà le linee guida su questa figura- già introdotta dalla legge 221 del 28 dicembre 2015 - che dovranno essere adottate da Viale Trastevere.

Ma senza oneri di sorta (non sono previsti stanziamenti in materia). Non è tutto in tema istruzione. Sul fronte Covid, si fa incandescente nella Capitale il dibattito attorno alle linee guida anti-contagio dirette alle scuole e ai servizi dell'infanzia di recente pubblicazione. «Non offrono granché indicazioni percorribili», commenta sempre Rusconi. «Se il contesto sanitario non peggiorerà - osserva il responsabile della sezione romana di Anp e preside del Liceo biomedico Pio IX Aventino - solo il personale scolastico e gli alunni "a rischio" dovranno indossare la mascherina. Ma chi individua tale caratteristica di rischio?». «Le linee guida? Potevano essere parecchio più semplici e lineari», commenta il presidente dell'Andis, Paola Bartoletto.

All'attacco pure il Comitato IdeaScuola, composto da non poche famiglie e insegnanti di Roma. «Dopo tre anni di pandemia - si chiede la vicepresidente Stefania Sambataro - nuovamente raccomandare con insistenza la disinfezione delle superfici con un virus che al 99% si trasmette per via area, con accenno minimo alla ventilazione, che senso ha?». «Inoltre - aggiunge - si dice mascherina solo ai fragili: ma, discorsi di inclusività a parte, spesso sono proprio i soggetti fragili, gli alunni fragili che non possono portarla (per patologia respiratoria, in caso di sindrome di down, disturbo dello spettro autistico etc.). E allora che si fa in queste situazioni? Li lasciamo a casa questi bambini?». 

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