litorale rivoluzionato

Roma, Roberto Gualtieri abbatte il lungomuro di Ostia: demolizione delle barriere entro il 2026

Martina Zanchi

Il «lungomuro» di Ostia sparirà entro il 2026. La promessa del sindaco Gualtieri è arrivata, puntuale, dopo il via libera in giunta all'adozione preliminare del nuovo Piano di utilizzo dell'arenile, l'equivalente di un piano regolatore, ma per le spiagge. A far abbattere i muretti, le recinzioni e i cancelli che, da tempo immemore, celano la vista della spiaggia dalla strada, finora ci hanno provato in tanti. Marino dichiarò guerra ai balneari sguinzagliando il suo assessore alla Legalità, il magistrato Alfonso Sabella, che annunciò la demolizione del lungomuro entro il 2016. Come terminò l'esperienza amministrativa del sindaco «marziano», è storia. Poi è stata la volta di Virginia Raggi, che promise di demolirlo appena cessata l'emergenza Covid.Quest' anno anche il Municipio X - prima del passaggio delle competenze sul mare a Roma Capitale - ha approvato una delibera che impegnava il minisindaco Mario Falconi a far abbattere almeno la metà di tutte le barriere artificiali. Ora anche Gualtieri si lancia nell'avventura balneare.Il nuovo Piano di Utilizzo dell'Arenile (PUA) ha iniziato ieri il cammino istituzionale. «Siamo all'anno zero», ha detto l'assessore all'Urbanistica, Maurizio Veloccia, durante la conferenza stampa. Dopo l'approvazione in giunta il documento approderà in Assemblea capitolina per poi passare al vaglio della Regione. Passaggio, questo, che potrebbe richiedere anche diversi mesi. È improbabile che per chiudere la partita ci voglia meno di un anno. Nel frattempo, hanno precisato sindaco e assessore: «Siamo pronti a confrontarci con tutti gli stakeholder».

VISUALE LIBERA SUL MARE - Solo approvando il nuovo Pua, ha chiarito Veloccia, sarà possibile far demolire il lungomuro di Ostia. Il piano prevede, quindi, di liberare il 50 per cento dei 18 chilometri di spiaggia «eliminando si legge - parte del lungomuro», una prescrizione «valida per ogni singola concessione». Nessun elemento di separazione potrà essere costituito «da recinzioni, grigliati o cancellate, né da elementi di arredo e verde ornamentale che impediscano la visuale al mare». Le strutture consentite potranno essere alte, in ogni caso, al massimo 1,10 metri. Le cabine e gli spogliatoi «non devono essere disposti in file continue e parallele alla linea di costa», come invece in molti casi accade oggi.

  

53% DI SPIAGGE LIBERE - Roma Capitale vuole superare le previsioni regionali portando al 53 per cento le spiagge libere, o libere attrezzate, su tutto il litorale di Ostia. Un calcolo da cui è stata esclusa l'area di Castel Porziano. «Ma se la considerassimo porterebbe la percentuale al 65%», sottolinea il sindaco. Nell'area urbana l'arenile libero dovrà essere almeno un terzo del totale e, soprattutto, i varchi dovranno essere ben visibili e accessibili: non più feritoie larghe una manciata di centimetri ma passaggi ampi almeno tre metri. Tra un varco e l'altro, inoltre, non dovranno passare più di 300 metri. Anche nelle spiagge libere di competenza, infine, i concessionari dovranno garantire pulizia, servizi igienici e di salvataggio.

7 LIDI «DA PRESERVARE» - «Lido»; «Capanno»; «Plinius»; «Belsito»; «Lega Navale»; «Kursaal» e «Vecchia Pineta». Sono gli unici sette stabilimenti che, nel Pua, sono tutelati in considerazione del loro valore storico e architettonico. I progetti, infatti, sono stati redatti tra il 1924 e il 1950. In futuro potranno essere riqualificati mantenendo le loro caratteristiche ma «anch' essi andranno in concessione e dovranno essere fruibili a tutti - ha precisato l'assessore Veloccia molti edifici storici sono stati stravolti nei decenni e potranno essere riportati a quello che era il loro volto originario».

NODO CONCESSIONI - Le concessioni passano da 71 a 25 e verranno affidate a livello di sub-ambito, tra l'area urbana ed extra urbana, dalla passeggiata al porto alla Villa di Plinio, nel parco di Castel Fusano. Saranno concessioni di estensione contenuta, gestibili anche da operatori più piccoli, e in ogni sub-ambito dovrà essere garantita la quota di spiaggia libera stabilita dal Pua. Per i nuovi bandi, tuttavia, ci vorrà ancora tempo. «Tutto dipende dai tempi per la VAS (Valutazione Ambientale Strategica, ndr) - ha risposto Veloccia - senza l'approvazione definitiva del Pua non si potranno stipulare concessioni pluriennali». Nel frattempo «Roma Capitale procederà con eventuali proroghe, laddove ce ne saranno i presupposti». In ogni caso non sarà tollerato l'abusivismo. «Deve essere chiaro ha detto Gualtieri - che dove ci sono abusi non ci saranno concessioni».