l'incendio di ostia
Incendio alla pineta Castel Fusano, salvato dalle fiamme il principe Chigi
Non c'è pace per la pineta di Castel Fusano, la pista dolosa sotto la lente di ingrandimento. Un rogo scoppiato nella pineta del Country Club da subito apparso sospetto con fiamme che si sono propagate velocemente mettendo a soqquadro tutto il quadrante sud della Capitale.
Attesa l'informativa dei carabinieri della stazione forestale di Ostia in Procura. Indagini per capire se ci sono responsabili, e accertare da dove sia partito effettivamente il rogo. Ad oggi le cause risultano essere in accertamento, anche se sembra certo che le prime fiamme siano partite poco prima delle 17 di venerdì, dalla proprietà del «Country Club», un ex villaggio turistico da dove è andato a fuoco materiale di deposito, oltre a un numero imprecisato di bombole.
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Un inferno di fuoco durato tutta la serata, con un lavoro di bonifica concluso solo ieri sera, con diverse squadre, ordinarie e straordinarie boschive dei vigili del fuoco impegnate tutto il giorno nelle operazioni dopo che le fiamme hanno divorato circa quindici ettari di vegetazione, molti bungalow in legno e minacciato anche il Castello Chigi, che risale al XVII secolo.
Nel corso dell'intervento, gli agenti del X Gruppo Mare della polizia locale hanno tratto in salvo il principe Mario Chigi Albani della Rovere rimasto bloccato in una stanza di Castello Chigi: allertati dalle grida di una donna che, fuori dall'edificio, chiedeva aiuto, due vigili sono entrati nella struttura circondata dalle fiamme riuscendo a mettere in sicurezza, oltre all'uomo, di 93 anni, e alla donna, anche due cani e un cavallo. Una bonifica dell'area proseguita per tutta la giornata di ieri, con tanti mezzi dei pompieri ad operare insieme al personale Gos, intervenuto con le ruspe, il Dos per la direzione dei mezzi aerei, oltre ai funzionari e al capoturno provinciale. Importante anche la presenza delle autobotti del Comune, dei volontari di Protezione civile e delle forze dell'ordine. «È stato necessario anche l'intervento delle ruspe- commenta Riccardo Ciofi del sindacato dei vigili del fuoco Fns Cisl Roma Capitale- oltre al personale specializzato del Gos, abilitato a rimuovere tutto il materiale accumulato al fine di eliminare ogni possibile elemento di rischio».
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Rischi alla pineta che dovevano essere risolti già lo scorso anno quando il 28 luglio ci fu la presentazione alla presenza dell'ex sindaca Virginia Raggi del protocollo di intesa fra Roma Capitale e l'Agenzia Spaziale Europea, con droni, satelliti ed alta tecnologia per monitorare il rischio incendi in pineta. Un progetto ambizioso, progettato da Leonardo spa, gestito dalla sala di controllo del Dipartimento Tutela Ambientale all'interno del parco, insieme alla vicina Centrale Operativa Interforze COI.
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«Dei droni in zona, fino ad ora nessuna traccia - commentano residenti e associazioni, come Ecoitaliasolidale - Un sistema di pattugliamento composto da sensori, satelliti e droni in grado di rilevare automaticamente eventi critici e monitorare in tempo reale la situazione delle varie aree d'intervento che evidentemente non funziona».