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La mappa di Roma contro il caldo record: temperature a quota 50°, ecco dove rifugiarsi

Katia Perrini
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A Roma, nelle prossime ore, «moriremo» di caldo. I pochi giorni di tregua, con temperature più umane, saranno solo un ricordo già da oggi. Nella Capitale si raggiungerà, infatti, il picco di 45-46 gradi (tra mercoledì e venerdì della prossima settimana) ma quelli percepiti saranno addirittura 50. A comunicarci la notizia per nulla allegra, è il metereologo Andrea Giuliacci, che spiega: «Questa ondata di caldo durerà probabilmente per tutta la prossima settimana e farà decisamente caldo anche nelle ore notturne, dove la temperatura non scenderà mai al di sotto dei 20 gradi. Questa estate sarà probabilmente la più calda degli ultimi decenni, seconda solo a quella del 2003». Ma non fa caldo dovunque nella stessa maniera. La mappa delle aree più bollenti della città, da evitare nei prossimi giorni, l’ha stilata Marco Morabito, ricercatore del Cnr, Istituto per la BioEconomia, insieme con la collega Giulia Guerri. Lo studio ha analizzato i dati satellitari della Nasa in grado di stimare la temperatura superficiale con una risoluzione spaziale di 30 metri. Le immagini disponibili dal 2017 al 2022 relativamente ai tre mesi estivi, parlano di una città che è un «arcipelago di calore», con «isole» a macchia di leopardo concentrate soprattutto nella zona a est del Tevere. La differenza di temperature tra un’area e l’altra a volte supera anche i 20 gradi.

 

 

Si passa, ad esempio, dai 51,4 gradi della stazione Termini ai 32 del Parco della Vittoria. Anomalie termiche - isole calde e isole fresche - che riguardano il 15,5% della superficie complessiva della Capitale. Tra le zone più calde (hot-spot) figurano dunque le stazioni ferroviarie (Tiburtina, Termini, Ostiense, Tuscolana) ma anche piazza San Pietro, nella Città del Vaticano e l’area attorno a via Casilina dove sabato scorso è scoppiato il maxi incendio e alcune zone dell’Eur. Il caldo, dice lo studio, segue la morfologia del terreno, l’asfalto e il cemento, le arterie stradali più importanti. Il termometro quindi sale a causa del traffico, dell’impermeabilizzazione del suolo, nei grandi piazzali, nei depositi a cielo aperto.

 

 

Trappole di afa sono poi i capannoni industriali e le grandi costruzioni, una sorta di «canyon» che trattiene il calore. Il verde si conferma l’elemento chiave per combattere l’afa. Si sta più freschi, infatti nell’area del Parco della Vittoria (cool-spot per eccellenza), così come al Pincio, al Villaggio Olimpico o nel quartiere Parioli. Al contrario gli abitanti di viale Egeo all’Eur (con 52 gradi registrati dal satellite) saranno quelli che «moriranno» dal caldo nei prossimi giorni. Non ci resta, in questo luglio torrido, che tuffarci nel verde o «abusare», Draghi ci perdonerà, dell’aria condizionata.

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