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Malagrotta, il vento salva Roma. Ma Fiumicino è nei guai: diossina triplicata

Martina Zanchi
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Tre giorni dopo l'incendio a Malagrotta iniziano a vedersi i primi effetti sui territori circostanti. La brutta sorpresa, in base agli ultimi dati di Arpa Lazio, arriva per Fiumicino. Il livello di diossine rilevato dal campionatore di Parco Leonardo, tra le ore 23 del 15 giugno e la mattina di venerdì 17, è superiore al valore di riferimento individuato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Il risultato di Fiumicino è di 0,9 pg/m3, mentre il range suggerito dall'OMS va da 0,1 a 0,3. Va meglio a Malagrotta, dove la concentrazione di diossina resta nei limiti e, anzi, scende: il 16 giugno il campionatore ha rilevato uno 0,3 e lo 0,2 il giorno dopo. Il sindaco Gualtieri incassa il miglioramento delle analisi - pur avendo confermato per altre 48 ore, con una nuova ordinanza, divieti e raccomandazioni nel raggio di 6 km dal sito - ma nella Valle Galeria, dove le prime case si trovano a poche centinaia di metri dall'impianto di Malagrotta, la popolazione ha paura. «Valuteremo cosa fare per tutelare la nostra salute», afferma il comitato Valle Galeria Libera. «Non ci sentiamo tutelati, ci sembra che la situazione nel nostro territorio sia sottovalutata. La notte - raccontano - si sente puzza di plastica e zolfo. Di mattina troviamo un dito di polvere nera sulle auto. Chi abita qui e respira quest' aria non trova corrispondenze con le continue rassicurazioni».

 

 

A Fiumicino, intanto, il sindaco Esterino Montino ha preso atto dei dati dell'Arpa. «I livelli di diossina rilevati sono risultati alti», ha spiegato ai concittadini prorogando fino alla mezzanotte di domenica i divieti della sua ordinanza, sovrapponibile a quella di Roma Capitale e valida nelle zone di Parco Leonardo; Pleiadi; Vignole; via Portuense, tra il cimitero e la fiera di Roma, e via della Muratella fino all'incrocio con via della Trigolana. Diossina a parte, i dati rivelano che a Parco Leonardo anche la concentrazione di benzoapirene è più elevata: 0.87 ng/m3 - vicino al limite medio annuo pari a 1 - contro un esito inferiore a 0.01, il 17 giugno, nei pressi del sito di Malagrotta.

 

 

È più alto a Fiumicino anche il dato del Pcb, un altro inquinante che si sprigiona con la combustione: 291 pg/m3 contro 122. Calano invece polveri sottili e benzene in entrambe le località. Sulle braci di Malagrotta i vigili del fuoco continuano a lavorare senza sosta e sottoposti a continua decontaminazione. Mentre la Procura indaga per incendio colposo e inquinamento, Arpa sta prelevando campioni di terra e acqua fino a 5 km dal luogo dell'incendio, nell'area di potenziale massima ricaduta delle emissioni. Bisogna capire se il suolo e le acque superficiali possano essersi contaminati, mentre Asl e Istituto Zooprofilattico svolgeranno verifiche sulle colture e sugli allevamenti.

 

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