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Roma, scoppia la rabbia dei residenti contro la movida. Striscioni di protesta a Trastevere e al Flaminio

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Francesca Mariani
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Oltre a produrre rifiuti e inficiare il decoro della città, la movida a Roma significa anche chiasso e rumori molesti fino a tarda notte ai danni dei residenti. Con l'arrivo dell'estate sono ricominciate puntuali le proteste da parte dei cittadini del centro che lamentano musica a ogni ora della notte e vociare persistente sotto le loro abitazioni. Così, dai vicoli straripanti di Trastevere a piazza del Pantheon, fino ai giovani che affollano San Lorenzo e il Pigneto - lasciando nei quartieri un tappeto di bottiglie - in tutto il centro storico è ricominciata la polemica sulla mala movida che infesta la città. Già da qualche settimana sono apparsi cartelli e striscioni appesi alle finestre dei condomini per dire «Basta rumore», come recita quello sul palazzo davanti al Museo nazionale delle arti del XXI secolo, il Maxxi nel quartiere Flaminio. Qui centinaia di residenti da giorni lamentano i rumori molesti del ristorante sottostante al Museo e su cui affacciano le abitazioni. «Maxxi mala movida», hanno scritto su un lenzuolo bianco appeso alla facciata di un condominio.

 

 

«Schiamazzi e concerti dal vivo, dentro le nostre case fino alle tre di notte, senza nessuna barriera acustica - racconta una residente della zona Questo posto non dovrebbe proprio esistere a quindici metri dai palazzi, dicono di avere le autorizzazioni per gli amplificatori e la musica ma non credo le abbiano». A San Lorenzo a spaventare i residenti sono le bevande alcoliche vendute ai minorenni, vociare e schiamazzi tutta la settimana, e bottiglie di vetro che ricoprono i marciapiedi del quartiere. «Lo sappiamo tutti, San Lorenzo è quello che è - racconta una residente -. Ma la cosa spaventosa è che oggi è pieno di minorenni: bevande alcoliche vendute ai ragazzetti, che camminano con le casse in braccio e fanno risuonare musica fino a notte fonda. Mi alzo la mattina e trovo i risultati della notte precedente, bottiglie ovunque e un tappeto di vetri per terra, che tra l'altro nessuno viene a pulire». Fino alle quattro di mattina «con tamburelli e musica», prosegue Gianluca, che abita sopra la piazza principale del quartiere. «Ora con il bonus 110 per cento- racconta- stiamo facendo mettere le finestre nuove con il terzo vetro per il rumore».

 

 

A Trastevere, a piazza Trilussa e dintorni la folla balla e canta in strada, di notte, anche nei giorni infrasettimanali. Decine le persone sedute sulle scalinate della piazza che impediscono il passaggio dei residenti. «Trastevere è un disastro, è mal gestita», racconta Giorgia, abita in un condominio della zona.

 

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