Voto nel Lazio, il regno di Zingaretti vacilla: l'alleanza con il M5s non sfonda
Il «campo largo» Pd-M5S affonda nel Lazio. Gli elettori lo hanno bocciato senza appello. Il regno di Zingaretti adesso vacilla. Non è un bel viatico in vista delle Regionali del prossimo anno. Se consideriamo l'insieme dei comuni dove si è votato domenica, Fratelli d'Italia è il primo partito. Anche la Lega, guidata dal segretario regionale Durigon, porta a casa una buona performance, conquistando risultati di rilievo soprattutto a Rieti e Frosinone.
Il Pd, invece, arretra praticamente ovunque. Tranne che a Grottaferrata dove ha vinto al primo turno, e a Cerveteri dove è in vantaggio. Ma, soprattutto, a venire a mancare è il M5S, il cui crollo manda nel panico i Dem, che nel 2023 sperano di riuscire a conquistare nuovamente la poltrona di governatore con il successore, ancora da scegliere, di Zingaretti. Per capire la crisi del centrosinistra bisogna partire dal centrodestra.
A Rieti, la lista della Lega, con il 13,26%, ha ottenuto il miglior risultato nei 26 capoluoghi italiani di provincia dove si è presentata, facendo meglio addirittura di Alessandria, dove si è fermata al 10,55%, e a L'Aquila con il 12,3%. A Frosinone, invece, ha preso il 4,33%. Ma vanno aggiunti i voti presi dalla lista del sindaco uscente Ottaviani, che ha preso l'11,8%. A Ladispoli, dove il centrodestra ha vinto al primo turno con Alessandro Grando (la sua lista ha preso il 15,3%), la Lega prende addirittura più di FdI: 8,84 contro 8,47%. Salvini è riuscito a far eleggere già tre sindaci (Ladispoli appunto, Ponza e Formello) e ne ha uno al ballottaggio (Mastrangeli a Frosinone). Grazie all'exploit del partito di Giorgia Meloni, che trascina tutta la coalizione, si può dire che il centrodestra dove si è presentato unito ha vinto al primo turno o è andato al ballottaggio.Emblematico anche il caso di Viterbo. Qui il centrodestra è andato diviso, Forza Italia e Lega da una parte, FdI, dall'altra. Al ballottaggio vanno la civica Chiara Frontini (33,08%) e la consigliera regionale del Pd Alessandra Troncarelli (27,9%). Frontini, però, è riferibile all'area del centrodestra. La lista del Pd ha preso il 10,7%. Troppo poco in ottica futura se si pensa che il M5S ha incassato briciole con un misero 1,5%. Più che «largo» sarebbe corretto parlare di «campo ristretto».
La lista grillina a Frosinone ha preso l'1,32% e a Rieti non si è proprio presentata. Il crollo del Pd zingarettiano e del progetto di asse con i 5 Stelle si vede bene a Guidonia. Nel Comune più grande della provincia romana il sindaco uscente Michel Barbet non si è presentato. Al suo posto è stato scelto Alberto Cuccuru, fuori dal ballottaggio con il 27,26%. Al secondo turno vanno il civico Mauro Lombardo e il candidato di centrodestra Alfonso Masini. La lista del Pd, con il 18,83% non ha fatto male. La delusione vera è il M5S con il 4,61%. Un dato bassissimo se confrontato con il 20,59% del 2017. Anche ad Ardea i grillini hanno dimezzato i voti (13,51% domenica e 31,52% cinque anni fa). Se gli elettori manterranno queste preferenze, alle Regionali si preannuncia una débacle. Se prendiamo le città più grandi il centrodestra è avanti ovunque. A Frosinone Pd e M5S insieme hanno il 13,81%, Lega+FdI+FI il 17,58%. Stesso discorso a Rieti: FdI 15,25%, Lega 13,26%, FI 8,99%; Pd 10,98%. Idem a Viterbo: FdI 15,16%, Lega 5,12%, FI 4,22%; Pd 10,7% e M5S 1,5%.
A fronte di questi numeri, fa un certo effetto leggere le dichiarazioni del segretario regionale Dem Bruno Astorre: «È andata benissimo, il Pd è di gran lunga il primo partito nel Lazio», ha detto all'agenzia Dire, ricordando che il centrosinistra va al ballottaggio a Frosinone e Viterbo, ha perso a Rieti, Ladispoli e Guidonia, ha vinto a Grottaferrata e vanta chance di successo ad Ardea, Cerveteri e Ciampino. «Rieti e Guidonia sono i miei punti di dolore - ha aggiunto - Tuttavia proprio a Guidonia c'è il Pd più forte del Lazio con 5.530 voti presi (il 19%)».