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Movida violenta, parla il questore Mario Della Cioppa: serve fare squadra

Susanna Novelli
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Divieto di accesso, per due anni, nei locali di Trastevere e Campo de' Fiori per due ragazze, di 17 e 18 anni che, senza alcun apparente motivo, hanno picchiato con calci e pugni e colpito con un coccio di bottiglia, una coetanea a passeggio con la propria comitiva. Un segnale forte e chiaro da parte della questura che si prepara ad affrontare la movida estiva della Capitale, di fatto già partita, complice l'arrivo precoce del caldo, il venire meno, dopo due anni, delle restrizioni Covid e la scuola ormai agli sgoccioli. Tante le aree «sotto osservazione», da Trastevere, appunto, a Testaccio, da Campo de' Fiori a Ponte Milvio, senza tralasciare San Lorenzo, Pigneto e piazza Bologna, dove ormai ogni sera migliaia di giovani si riuniscono con il rischio che una serata di divertimento si trasformi in qualcosa di drammaticamente diverso.

 

Lo strumento messo a punto dal questore Mario Della Cioppa sembra portare a qualche risultato: il «dacur», ovvero l'interdizione a una o più aree della città per motivi di ordine pubblico - parente stretto del daspo ben noto ai tifosi di calcio dovrebbe fungere da ottimo deterrente, considerato che la sua violazione comporta la reclusione da 6 mesi a 2 anni e una multa da 8mila a 20mila euro. Da gennaio ad oggi ne stati emessi 26. Uno strumento importante, ma da solo non sufficiente. Per arginare il fenomeno della «mala movida» infatti occorre agire «in squadra» soprattutto con l'amministrazione capitolina e municipale.

«Il Divieto di Accesso in determinate aree è una misura di prevenzione, sicuramente è uno strumento efficace che aiuta a far comprendere, nel caso specifico a coloro i quali assumono comportamenti non in linea con il sano divertimento, il disvalore dei loro atti - spiega il questore Della Cioppa -. Ma non può essere sufficiente se non inserito in un intervento di sistema di gestione complessiva del fenomeno, che include certamente la presenza delle forze di polizia in chiave preventiva nelle aree a maggiore intensità di presenza, ma anche, se non soprattutto, la gestione amministrativa degli spazi, il controllo amministrativo degli esercizi, la regolamentazione degli orari di fruizione, per assicurare anche il riposo dei residenti, il coinvolgimento delle categorie rappresentative e degli stessi esercenti per l'adozione di modalità di conduzione dei propri locali nel pieno rispetto delle norme di legge, comunali e della licenza».

Insomma un richiamo alla responsabilità e alla stesura di una normativa amministrativa che forse andrebbe rivista e corretta. «Noi, come Forze di Polizia, in pieno coordinamento con la Prefettura, stiamo facendo, insieme alla Polizia Locale ed all'Amministrazione Comunale e ai vari Municipi, da tempo la nostra parte - conclude il questore e proseguiremo, intensificando per la prossima stagione estiva, i servizi che disponiamo ogni fine settimana nelle varie aree interessate».

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