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La maestra impone di cantare l'inno della Roma in classe e scoppia il caos: il sopruso sui bambini della Lazio

Simone Pieretti
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La vittoria della Roma in Conference League ha acceso l’entusiasmo di una parte della Capitale. Ma è un entusiasmo che ha prevaricato i confini delle aule di scuola e che ha avuto modo di accendere non poche polemiche. Siamo in una classe di terza elementare, la maestra impone di cantare ai propri studenti l’inno della Roma. Ma la storia esce dalla classe, e trova l’opposizione dei genitori dei bambini della Lazio che vivono il momento canoro come un sopruso nei confronti dei loro figli. "Quel giorno sono entrati nella nostra classe dei ragazzi della quinta vestiti con la maglia della Roma - ha provato a giustificarsi la maestra ai microfoni di Radiosei - e allora per stemperare la situazione abbiamo deciso di mettere l'inno. È stata una goliardata, chiedo scusa a chi si è offeso. Per par condicio metteremo anche quello della Lazio”.

 

 

Ora, sarebbe necessario chiarire cosa sta a significare stemperare la situazione affermato dall’insegnante. Il tutto è stato certificato da un video che nel giro di poche ore è diventato virale, e che ha accesso ulteriormente gli animi dei genitori dei bambini della Lazio, messi davanti allo schermo e costretti a cantare l’inno della Roma come se fosse una piacevole performance di Karaoke. La maestra si è giustificata affermando che è stato un atto di goliardia. La stessa goliardia che ha spinto il giocatore della Roma Niccolò Zaniolo a insultare la Lazio durante i festeggiamenti per la vittoria della Conference League andati in scena tra le Terme di Caracalla e il Colosseo. Contro il giocatore della Roma è stata aperta un’indagine da parte della Procura Federale. La cultura sportiva dovrebbe nascere nelle scuole, ma se anche le maestre iniziano a fare i capi ultrà, difficilmente la situazione di degrado che si vede settimanalmente negli stadi di tutta Italia non verrà debellata tanto facilmente.

 

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