commercianti infuriati
Roma, lavori infiniti e beffa a via Nazionale. Intervento inutile, tutto da rifare per il tram
A luglio festeggerà un anno, ma c'è davvero poco da festeggiare per via Nazionale. Il cantiere infinito, che ogni tanto si fermava per poi ripartire con tanto di proteste dei commercianti e che dall'estate scorsa hanno visto dimezzare gli incassi, continua a riservare spiacevoli sorprese. Le condizioni di via Nazionale è sotto gli occhi, così malridotta con i vecchi sampietrini ancora al loro posto, colate di asfalto di qua e colate di asfalto di là. E tutto si ferma ancora una volta, adesso fino a data da definire. Sembra uno scherzo ma scherzo non è. La giunta Gualtieri si è resa conto che è inutile continuare quando su quella strada dovranno ricominciare i lavori necessari per il passaggio del tranvia Termini-Vaticano-Aurelio. Dunque, tra uno stop and go senza fine ora sembra essere arrivato lo stop definitivo fino a nuovo ordine. La strada, una delle più belle della Capitale, dove hanno ricominciato a passare migliaia di turisti ogni giorno, resta un cantiere a metà, da mesi, ormai, senza operai ormai al lavoro. «Tutto fermo», assicurano i pochi commercianti sulla strada sopravvissuti alla pandemia, al crollo dei consumi e a questo cantiere infinito che ha tolto loro anche le ultime speranze.
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Eppure era stato presentato qualche anno fa dalla Giunta Raggi come il piano per abbellire alcune strade della Capitale e renderle più sicure. Il costo dei lavori per via Nazionale è di 2,8 milioni di euro, frutto di una gara vinta con il massimo ribasso: si partiva da più di 5. Sarà forse anche per questo se i lavori, come dichiarato anche di recente dall'assessore ai lavori pubblici Ornella Segnalini, non sono stati fatti a regola d'arte ed è stato necessario dover intervenire più volte. E per risparmiare non è stato neanche possibile assicurare che gli operai lavorassero sette giorni su sette, tantomeno la notte. Si sono fermati anche lo scorso mese di agosto; per circa 30 giorni il cantiere è rimasto lì senza che nessuno ci lavorasse. I commercianti si ricordano bene quei giorni; quelli che non hanno chiuso per ferie perché non potevano permetterselo faticavano a farsi vedere dai romani e dai seppur pochi turisti rimasti in città per via delle recinzioni dislocate in vari punti sulla strada. Non sono stati pochi i guai incontrati nell'ultimo anno. Di recente la stessa Segnalini ha ricordato come i lavori sarebbero dovuti finire prima dell'estate ma a causa di molteplici problematiche, a partire da quello che è stato trovato nel sottosuolo, si sono prolungati di diversi mesi.
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Addirittura, le ruspe hanno rinvenuto i cavi segretati di Questura, dei Vigili del Fuoco e della Banca d'Italia che non sono mappati ma che si sono scoperti andando via via avanti con il cantiere. Fatto sta che dopo quasi un anno la strada non solo non è stata completata ma addirittura bisognerà ricominciare daccapo. La polvere del cantiere tornerà a depositarsi sui tavolini dei bar e ruspe reti oscureranno di nuovo le vetrine dei negozi. «È una vergogna - tuonano dal bar al civico 215, uno degli esercizi che ha subito i danni maggiori - abbiamo perso tantissimi clienti perché con il cantiere qui davanti per settimane non era possibile neanche parcheggiare al volo per prendere un caffè e andarsene». Solo una cosa per ora, è certa. Che i lavori riprenderanno prima del Giubileo. Fino ad allora via Nazionale rimarrà cosi, rotta a metà tra sampietrini e colate d'asfalto.