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Casal Selce scende in strada per protestare contro il nuovo impianto di rifiuti

Massimiliano Gobbi
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Prosegue il dibattito sul termovalorizzatore annunciato dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ma In Municipio XIII non si lasciano distrarre e anche oggi i cittadini non demordono: hanno organizzato un sit-in contro il biodigestore a Casal Selce assieme a una moltitudine di comitati e associazioni di quartiere.

 

 

 

Un maxi impianto quello che la giunta Pd vuole posizionare qui da ben 120mila tonnellate di rifiuti l'anno, che rischia di cambiare per sempre la conformazione di questo angolo di agro romano. Questo enorme invaso è stato pensato per raccogliere potenzialmente da solo quasi la metà delle esigenze di conferimento dell'umido dell'intera Capitale, a due passi da abitazioni, aziende agricole, asili e scuole. Tanti i residenti che hanno preso la parola dinanzi al piazzale ricoperto di striscioni, anche tante famiglie con bambini che da poco hanno comprato casa qui attirati dall'aria di campagna e i prezzi concorrenziali e che ora si ritrovano con un futuro più che mai incerto. 

 

 

 

"Per decenni queste zone hanno dovuto subire la discarica più grande d'Europa, visto che Malagrotta da Casal Selce dista in linea d'aria meno di tre chilometri - dichiara il consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini, che ha partecipato al presidio accanto ai cittadini - E' impensabile pertanto abbattere su quartieri di estrema periferia come questi, senza opere di urbanizzazione primaria, con vincolo paesistico e rischio idrogeologico, una nuova disgrazia di tale portata, con 120 camion giornalieri su una viabilità totalmente inadatta. La soluzione c'è: avviare un rapido confronto partecipato con i Municipi e puntare sulla realizzazione di tanti impianti di piccola e media taglia, uno per ogni territorio, a basso impatto. Il ciclo dei rifiuti va chiuso - conclude Giannini - ma bisogna evitare a tutti i costi di danneggiare irreparabilmente, in primis dal punto di vista ambientale e sanitario, questi quartieri".

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