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Pomezia, sotto il cavalcavia spunta la necropoli romana. Il particolare sullo scheletro, ecco chi era

Massimiliano Gobbi 
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Straordinaria scoperta archeologica a Pomezia, trovata una necropoli di 17 tombe che copre un periodo di circa 5 secoli di storia. È stata fatta durante i lavori di adeguamento di un cavalcavia ferroviario della linea Roma-Formia, dove gli operai hanno rinvenuto una serie di evidenze archeologiche e allertato il Ministero dei Beni Culturali. Si tratta di 17 tombe con resti umani ancora ben conservati, resti di agglomerati urbani di cui fino ad ora si ignorava completamente l’esistenza, risalenti tra il III e il V sec d.C., dove è stato rinvenuto un anello con cristogramma, appartenente ad almeno un inumato (salma) di fede cristiana. 

Sul posto sono intervenuti gli archeologi, che hanno fermato i lavori e iniziato gli scavi. Gli esperti hanno accertato che i ritrovamenti appartengono a un contesto finora completamente ignoto, databile tra il I sec. a.C. e il V sec. d.C.

Le indagini condotte da archeologi e operai della società Eos Arc S.r.l., sotto la Direzione Scientifica della nostra Soprintendenza, nella figura del funzionario archeologo Francesca Licordari, hanno permesso di indagare stratigraficamente una vasta porzione di questo contesto, che si estende ben oltre i limiti dell’area di scavo, in terreni di altre proprietà.

Gli elementi più antichi sono un asse viario realizzato direttamente nel banco geologico e chiaramente riconoscibile grazie alla presenza di solchi carrai. Si trova inoltre una serie di strutture murarie, di cui si conservano le fondazioni e pochi lacerti di quello che doveva essere l’elevato di incerta funzione, ma probabilmente parte di un complesso ben più grande, forse una villa rustica, che si estendeva nei terreni circostanti.

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