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Omicidio Cerciello Rega, niente ergastolo per i due americani: in appello pena ridotta a 24 e 22 anni

Valeria Di Corrado
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Decade la pena all'ergastolo per Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, accusati dell'omicidio del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. La I Corte d'assise d'appello di Roma ha riformato la sentenza di primo grado, condannando a 24 anni di carcere Elder e a 22 anni Natale, dopo aver riconosciuto a entrambi gli imputati le attenuanti generiche per il delitto avvenuto la notte tra il 25 e il 26 luglio 2019, quando il militare di 35 anni è stato brutalmente ucciso durante il servizio in via Cossa (nel quartiere romano di Prati), pur essendo disarmato; così com’era disarmato il suo collega e compagno di pattuglia, Andrea Varriale.

 

Finnegan ha infierito con ben 11 coltellate contro la vittima, in meno di 30 secondi: prima sul fianco sinistro e poi su quello destro, cambiando persino la mano con cui impugnava la lama da 18 centimetri, come se fosse in un videogioco, come se davanti a sé avesse un nemico virtuale o un fantoccio. «Sentivo Mario che urlava con una voce strana, provata: “Fermati! Carabinieri! Fermati!” - aveva riferito Varriale ai giudici - Ho alzato lo sguardo e ho visto che barcollava e sanguinava dal costato, come una fontana. Poi ha strabuzzato gli occhi ed è crollato per terra. A quel punto gli sono corso vicino, mi sono sfilato la polo e ho cercato di tamponare la ferita, ma in pochi secondi la mia maglia era zuppa di sangue».

 

"Il sacrificio di mio marito non deve essere dimenticato: un servitore dello Stato ucciso nel momento più felice della sua vita. Il dovere della memoria deve essere di tutti, non solo di noi familiari", ha commentato la vedova del vice brigadiere, Rosa Maria Esilio. 

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