Universitari in piazza per dire no alla guerra, la manifestazione alla Sapienza
Studenti, docenti e personale dell’Università Sapienza di Roma, e non solo, si sono riuniti oggi nella Città universitaria per dire “NO alla guerra in Ucraina”. Prima di un evento sul tema nell’Aula magna del palazzo del Rettorato, si è svolta una manifestazione nella piazza antistante l’ateneo, durante la quale sono intervenuti la rettrice Antonella Polimeni, il presidente del Comitato di coordinamento delle università del Lazio Stefano Ubertini, il professore Umberto Gentiloni e diversi studenti.
“L’università è un luogo di conoscenza, di cultura, di creazione del dialogo, di costruzione di ponti.” Così la rettrice Antonella Polimeni che, all’unisono con i rettori di diverse università del Lazio, ha ribadito la vicinanza al popolo ucraino, e in particolare alle università ucraine, alcune delle quali gemellate con l’ateneo. “Questo evento l’abbiamo voluto fuori dall’aula perché ritenevamo importante far sentire alta la voce dell’università, che oggi si riunisce in nome della pace e di tante iniziative che vanno a intrecciare in maniera profonda quei valori che sono di convivenza pacifica tra i popoli, di democrazia, di solidarietà. Valori sui quali si deve permeare la nostra vita di membri di una comunità accademica, di cittadini italiani e, soprattutto, voglio sottolineare, di cittadini europei.”
Dietro la statua della Minerva, nella piazza traboccante bandiere arcobaleno per la pace, è stato realizzato per l’occasione un murales dell’artista Goya, che dice in latino: “Se vogliamo la pace, la dobbiamo costruire.” La comunità universitaria del Lazio è dunque unita nei valori della convivenza pacifica tra i popoli, della democrazia e della solidarietà. E infatti la Sapienza non è sola nell’organizzare iniziative per difendere la pace. Anche la Link Campus University si è impegnata, tramite il laboratorio di geopolitica GeoHub, in un confronto per approfondire e analizzare la crisi internazionale in atto. Il rettore Carlo Alberto Giusti, vicepresidente dei rettori del Lazio, ha aderito ad entrambe le iniziative tenutesi nella giornata di oggi, nella convinzione che il dialogo sia l’unico strumento per uscire dalla crisi: “In momenti così drammatici ognuno dovrebbe sentirsi chiamato ad assumere le iniziative che può per difendere la pace e aiutare il dialogo. Le Università, i loro docenti e gli stessi studenti credo che debbano suscitare analisi, valutazioni critiche, ricerche e proposte che possano iniziare a costruire le condizioni migliori perché dalla crisi si possa uscire in avanti”.