Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

A Roma quote rosa pure per le strade. La battaglia di Roberto Gualtieri per la parità di genere

Pier Paolo Filippi
  • a
  • a
  • a

Arrivano le «quote rosa» perle strade della Capitale dove vie, piazze, parchi e aree pubbliche nei prossimi anni saranno intitolate in maniera equa tra uomini e donne. Lo ha deciso la giunta guidata dal sindaco Gualtieri, che ha approvato una memoria per «valorizzare le figure femminili e ridurre il divario di genere attualmente presente nella toponomastica capitolina». A Roma, si legge nel provvedimento firmato dagli assessori alla Cultura e alle Pari opportunità Miguel Gotor e Monica Lucarelli, su 16.377 toponimi strade e luoghi pubblici solo il 4% è intitolato a donne. Fanno riferimento a uomini, invece, il 48% dei toponimi mentre un altro 48% è neutro, ovvero intitolato a luoghi, categorie, popoli e avvenimenti storici. Obiettivo del Campidoglio, dunque, è riequilibrare la presenza femminile nelle denominazioni dei luoghi pubblici favorendo nella scelta le donne che in tutti i campi hanno contribuito a migliorare la società. «La toponomastica - spiegano Gotor e Lucarelli - può essere un potente strumento per il recupero della memoria storica delle donne che hanno inciso in maniera significativa nella vita della comunità locale, nazionale e internazionale, offrendo in particolare alle giovani generazioni importanti testimonianze che aiutino a superare gli stereotipi di genere che contrassegnano ancora troppo spesso la narrazione della storia».

 

 

La giunta Gualtieri ha coinvolto anche i municipi che sono stati invitati a indicare nuovi spazi da intitolare a figure femminili che saranno poi sottoposte alla Commissione consultiva di toponomastica. Perla scelta dei nuovi nomi sarà anche avviato un confronto partecipato nel quale saranno chiamate anche le scuole dove saranno avviati degli specifici progetti di ricerca per gli studenti. A sollecitare la giunta a cambiare indirizzo nella scelta dei nomi di strade e piazze è stata l'associazione Toponomastica femminile, che ha chiesto al Campidoglio di aderire alla campagna «8 marzo, tre donne, tre strade» che invitale amministrazioni a intitolare le prossime 3 aree di circolazione ad altrettante donne (una di rilevanza locale, una nazionale e una internazionale).

 

 

A livello nazionale, secondo un censimento effettuato dall'associazione, la media di strade intitolate a donne va dal 3 al 5% (in prevalenza madonne e sante), mentre quella delle strade dedicate agli uomini si aggira sul 40%. Da qui sono partite iniziative attraverso concorsi e corsi di formazione, mostre fotografiche e documentarie, convegni e conferenze, performance e salotti letterari, itinerari turistici in ottica di genere e pubblicazioni. «La storia e la memoria femminile sono mutilate e incomplete, quando non del tutto cancellate - spiega l'associazione - E spesso le giovani generazioni non conoscono quanto, in passato, è stato costruito in termini di espressioni culturali, ricerche scientifiche, esperienze politiche, battaglie civili e sociali, ignorano quanto le donne hanno contribuito alla definizione del mondo in cui viviamo».

 

Dai blog