Ucraina, esplode la rabbia dei manifestanti contro Putin sotto l'ambasciata russa a Roma
La comunità ucraina di Roma si raduna davanti all'ambasciata russa per protestare contro "l'aggressione" da parte della Russia. Circa 300 persone con bandiere e cartelli contro Vladimir Putin. La manifestazione si è aperta con l'inno nazionale ed è proseguita con altri canti tipici e cori contro il leader del Cremlino. "Giù le mani dall'Ucraina" scandiscono i partecipanti al sit-in che chiedono l'aiuto dell'occidente. "Putin è un fascista", dice a chiare lettere una signora. Secondo Oles Horodetskyy, presidente dell'Associazione cristiana degli ucraini d'Italia, quanto compiuto da Mosca è un atto "irragionevole e contro il buonsenso". Ma i russi non avranno vita semplice "L'Ucraina non si arrenderà mai e Putin perderà tutto", assicura.
Grande la rabbia di una studentessa ucraina che invita tutti a "studiare la storia". "Dal 2014 non passa giorno in cui non muoia qualcuno in Ucraina - ricorda - sono otto anni che dura questa guerra ibrida ma la verità è che Putin non si fermerà, vuole tutto". Le tante donne ucraine presenti in piazza dicono che i loro parenti rimasti a Kiev e nelle altre città non hanno intenzione di lasciarle per trasferirsi in occidente. "Noi combattiamo - dicono in coro - i moscoviti non devono prendere nemmeno un centimetro della nostra terra. Putin è un assassino", lo sfogo raccolto da LaPresse.
Alla manifestazione si recano anche i vertici del Pd a partire dal segretario Enrico Letta. "Gli italiani vogliono bene all'Ucraina e la vogliono libera", le sue parole fra gli applausi dei presenti. Il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, mette tutti in guardia davanti alla possibilità di una "escalation drammatica" mentre il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri invita tutti alla grande fiaccolata per la pace che partirà domani sera dal Campidoglio verso il Colosseo. E proprio il monumento simbolo di Roma questa sera si illuminerà di giallo e blu, i colori della bandiera Ucraina.