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Le promesse a metà di Roberto Gualtieri: flop a Roma dopo 100 giorni

Arnaldo Magro
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«Pulizia e trasporti, 21 provvedimi d'urto, nei miei primi 100 giorni da sindaco». Tanto prometteva Roberto Gualtieri durante quella vittoriosa campagna elettorale a settembre. Sono appena trascorsi i primi cento giorni da sindaco ma gli effetti curativi promessi per la Capitale ancora tardano ad arrivare. I cumuli di immondizia nelle periferie, ad esempio, non sono magicamente spariti. La transumanza del bestiame in cerca di cibo neppure. I mezzi pubblici straboccano ancora, soprattutto nelle ore di punta. La stazione Termini, benché minimamente ripulita, resta un pericoloso dormitorio a cielo aperto, con il calare del sole.

 

 

Dovendo giustamente ricordare però le condizioni in cui versava Roma, cento giorni non sarebbero bastati neanche ad Harry Potter con tanto di bacchetta magica. Tra le iniziative interessanti, gli incontri settimanali del sindaco con i cittadini romani. Quartiere per quartiere. In modalità «ascolto» dei problemi. In attesa del cambio di passo annunciato perlomeno sembra cambiato l'atteggiamento rispetto alla precedente amministrazione. Un piccolo passo in avanti.

 

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